L’allenamento indoor nel triathlon con MD nei primi 3 mesi della stagione di un Ironman
25 Marzo 2019L’allenamento indoor nel triathlon, in particolare quello su distanza Ironman, è sempre più presente nella vita degli atleti, amatori e professionisti. Se prima “l’allenamento sui rulli” era considerato un plus per pochi, oggi sta diventando parte integrante di una strategia di allenamento mirata all’ottimizzazione della performance. Uno strumento polivalente come MagneticDays permette a qualsiasi allenatore (e atleta) di inserire sessioni specifiche di ciclismo indoor di qualità all’interno di una programmazione settimanale.
L’uso del MagneticDays nell’allenamento indoor settimanale: quando e perché.
I primi tre mesi di ogni nuova stagione di triathlon sono tra i più importanti per un atleta, amatore e non, perché servono come primo test di tutto il lavoro effettuato nel periodo invernale. Serve continuità nelle gare, per trovare il giusto ritmo, e negli allenamenti, che mano a mano si perfezionano e si incastrano tra loro con l’obiettivo di migliorare le risposte fisiologiche di volta in volta. In qualsiasi gara di triathlon, in particolare su distanza Ironman, la frazione ciclistica rappresenta una parte importante, sicuramente la frazione con la durata più lunga, ed è bene dunque allenarla al meglio senza però caricare il fisico con allenamenti estenuanti che, nel lungo periodo, possono solo peggiorare il rendimento.
“Il test di valutazione funzionale con il JARVIS – dice il Coach MD Luca Bianchini – ha una doppia funzione in questo senso. Serve sia da verifica del lavoro fatto in inverno che come punto di partenza per preparare un set di allenamenti mirati all’ottimizzazione della condizione fisica in itinere, e quindi, della prestazione. In un primo momento vengono individuate la nuova soglia e le rispettive zone di allenamento, sia in termini di Watt che di frequenza cardiaca. Poi, le caratteristiche della frequenza di pedalata e la capacità fuori-soglia, per capire come si può intervenire per migliorare le prestazioni nei primi tre mesi della stagione quando l’atleta e il suo organismo cominciano ad abituarsi a un ritmo più costante di impegno fisico e mentale.”
I vantaggi di un allenamento personalizzato MagneticDays
Un programma di allenamento personalizzato deve necessariamente partire da una buona programmazione. Il concetto di fondo della metodologia HTT è quello di seguire il metodo polarizzato. Questo metodo di allenamento consiste nell’investire circa il 75-80% del volume di allenamento nella zona aerobica, il restante ad alta intensità. Considerate le circa 10 ore di allenamento per la parte ciclistica (ciclismo e triathlon) per un atleta amatore, circa 7-8 vengono eseguite nel fine settimana con le uscite lunghe. Le restanti 2 ore di allenamento dovrebbero essere eseguite ad alta intensità. Ecco che le due ore di allenamento ad alta intensità si possono trasportare su MD per eseguire gli allenamenti HTT e ottimizzare così il programma di allenamento indoor.
“Il concetto alla base di ogni allenamento – continua il Coach MD Luca Bianchini – è quello di aumentare e migliorare la prestazione che, nel caso del ciclismo, si traduce nella erogazione di watt a parità di frequenza cardiaca. Utilizzare il cuore come riferimento assoluto (carico interno) a volte può essere fuorviante. In caso di stanchezza il cuore fatica a salire e modularsi in base ai watt erogati, mentre i watt (carico esterno) sono sempre gli stessi e non prendono in considerazione lo stato fisico dell’atleta. Con MD il cuore è un sistema di controllo dello stato interno a seguito di un carico esterno che il coach riesce a verificare insieme ai feedback dell’atleta. Aumentare i watt in soglia non è sufficiente per una prestazione eccellente. Teoricamente la soglia è la potenza che possiamo mantenere per circa 60 minuti, ma non tutti riescono a farlo. I motivi sono svariati, il principale è perché quei watt non sono stati consolidati.”
In questo periodo dell’anno (da marzo a giugno), quando la stagione di triathlon non è ancora iniziata, ci troviamo nel periodo ottimale per consolidare le prestazioni incrementate durante l’inverno. Le prime gare serviranno come test per capire se la programmazione ha avuto il suo effetto. Gli obiettivi di ogni atleta sono diversi. C’è chi vuole fare le gare per il piacere di farle, chi invece vuole raggiungere obiettivi importanti (dal podio al campionato italiano di sprint alla finale dell’Ironman delle Hawaii). Quello che accomuna tutti questi atleti nella varietà degli obiettivi è quello di rendere al meglio durante la prestazione. Il miglior allenamento per una gara è la gara stessa, ma non possiamo gareggiare tutte le settimane se puntiamo ad avere una prestazione ottimale in tutte le gare. Inoltre, in una gara Ironman, la prestazione è al 100% e necessita di un programma ancora più mirato.
Se parliamo solo di una disciplina del triathlon (il ciclismo) fare la programmazione è abbastanza semplice, ma riuscire a modulare perfettamente le tre discipline è complesso perché ci sono delle accortezze di cui bisogna tenere conto:
- numero di giorni alla gara obiettivo
- tempo a disposizione per l’allenamento
- capacità di carico dell’atleta
- alternanza tra giornate di allenamenti ad alta intensità e bassa intensità
- inserimento degli allenamenti combinati (generalmente ciclismo-corsa)
- interpretazione del modello prestativo della gara
- ottimizzare la disciplina carente
Questi sono solo alcuni punti che un coach deve tenere a mente per ottimizzare la programmazione annuale, in particolare nei primi 3 mesi. Nella seconda parte di questo articolo andremo ad analizzare come si riesca ad ottimizzare la prestazione nel triathlon.