Allenamento “Autocalibrante Long” sui rulli per triathlon e ciclismo: l’ultima novità MagneticDays!
17 Giugno 2019L’allenamento autocalibrante sui rulli è una tipologia di lavoro studiata da MagneticDays in collaborazione con l’Università di Verona che può essere utilizzata come “linea guida” senza il supporto del Coach MD. Per andare incontro alle esigenze di chi si allena per le lunghe distanze o semplicemente vuole avere più stimoli, MagneticDays ha creato una tipologia di allenamento indoor autocalibrante long per triathlon e ciclismo. Nello specifico, l’allenamento autocalibrante rappresenta una serie di protocolli studiati per consentire all’utente/atleta di poter effettuare un buon allenamento quando vengono a mancare le condizioni ottimali per farlo. L’allenamento autocalibrante long segue lo stesso principio di quello classico (della durata di 1h), ed ha una durata che varia dai 90 ai 120 minuti.
Allenamento Autocalibrante: perché e quando utilizzarlo. I consigli di Simone Buracchi (Area Tecnica MD)
L’allenamento autocalibrante è la cosa più efficace che si possa fare – se lo si esegue bene – senza la presenza dell’allenatore. Normalmente, quando si fa un test incrementale, il Coach MD osserva il grafico risultante ed individua con precisione il valore della frequenza di soglia, con l’obiettivo di impostare il primo ciclo di allenamenti su misura. Nel caso dell’allenamento autocalibrante, non potendo il Coach verificare personalmente quanto fatto dall’utente/atleta, entra in gioco il protocollo che abbiamo studiato insieme all’Università di Verona. Siamo andati a valutare i singoli test incrementali osservando dove si ponesse mediamente la soglia rispetto all’ultimo step effettuato in funzione del protocollo utilizzato. Nel caso del protocollo 1:6 (1 watt ogni 6 secondi) la soglia ricadeva mediamente intorno all’82% – 80% dell’ultimo step di lavoro portato a termine, mentre nel protocollo 1:3 (1 watt ogni 3 secondi) la soglia ricadeva mediamente intorno al 76% – 74% dell’ultimo step di lavoro portato a termine.
L’unico aspetto “scientifico” preso in considerazione per la stesura del protocollo autocalibrante (ovvero il dato più vicino possibile alla realtà), è quello di capire quanto, a livello statistico, la soglia si ponga rispetto al tipo di protocollo utilizzato senza essere in presenza di un Coach. Questa tipologia di allenamenti, eseguiti con questo criterio e specifici per le modalità richieste, vengono utilizzati per valutare la condizione dell’utente/atleta in un preciso momento. Mentre un nostro classico test incrementale si esegue dopo 25/30 minuti dall’aver eseguito un adeguato riscaldamento prima e qualche esercizio poi, l’allenamento autocalibrante si esegue all’inizio (protocollo 1:3, 1 watt ogni 3 secondi) appena dopo una piccola fase di riscaldamento. Come sempre mi piace ricordare, dietro le infinite possibilità offerte dal sistema di allenamento indoor JARVIS c’è sempre e comunque una conoscenza. Lo strumento può fare tutto, e fa tutto quello che l’allenatore gli dice di fare. Partendo da questo concetto, strutturiamo l’autocalibrante dicendo allo strumento, una volta che l’utente/atleta termina il test, di analizzare l’ultimo step di lavoro portato a termine sottraendo un valore X stimato in precedenza. Ecco che la seconda parte dell’esercizio è strutturata in automatico sulla base di quei valori che sono calcolati in quel preciso momento. E’ chiaro che, per avere una maggiore precisione, è sempre consigliata la presenza del Coach MD. Così facendo però, riteniamo anche in questo modo di poter fornire sempre dati comunque precisi con l’obiettivo di fornire un test sempre idoneo nel momento preciso in cui viene utilizzato.
Come è strutturato un Allenamento Indoor Autocalibrante Long MagneticDays? Risponde Simone Buracchi (Area Tecnica MD)
La prima parte dell’allenamento autocalibrante long è costituita come sempre dal test incrementale (riscaldamento + protocollo 1:3). Questa tipologia di protocollo (1 watt ogni 3 secondi) dura meno rispetto al classico 1:6 e fa percepire all’utente/atleta più fatica ma per meno tempo. Il test è certamente più breve in termini di durata ma con una forbice più ampia riguardo l’arrotondamento del dato. La differenza con l’allenamento autocalibrante classico sta nella percentuale che viene data al software per ricavare l’impegno fisico in termini di Watt in base al test incrementale che rimane un 1:3 ma, in questo caso, viene calcolato con un valore inferiore. Rispetto all’ultimo test completato, più la distanza è lunga e più il valore di riferimento avrà una percentuale minore rispetto all’autocalibrante classico. Il principio dell’allenamento autocalibrante non differisce nella qualità del lavoro eseguito. La seconda parte dell’allenamento autocalibrante long, invece, è costituita sempre dallo svolgimento dell’allenamento che lo strumento elabora in tempo reale sui valori estrapolati in base al test incrementale appena eseguito.