Quanto è efficiente il tuo sistema cardiocircolatorio? Te lo dice l’indice di recupero!
Da qualche settimana abbiamo introdotto una piccola modifica all’interno degli AUTOTEST MagneticDays. Intanto cominciamo col ricordare cosa sono gli AUTOTEST: gli autotest sono protocolli di test incrementale a disposizione (gratuitamente) di tutti i clienti/utenti MD proprietari di un account sul nostro sito, da utilizzare per scegliere il miglior range di parametri fisiologici quando si tratta di scrivere un allenamento o pedalare i nostri Allenamenti Autogestiti, oppure semplicemente per conoscere il proprio stato di forma dopo un periodo di inattività.
Ad ogni AUTOTEST MagneticDays (sette in totale) corrisponde un livello presunto di soglia (elaborato su base algoritmica) e, in ognuno, cambia sia il riscaldamento che lo start del test incrementale. In cosa consiste la modifica? Fino a poco tempo fa, il recupero dell’atleta era un recupero attivo, vale a dire che dopo essere arrivato al massimo wattaggio sopportabile, il freno si apriva per dare la possibilità di recuperare pedalando. Da oggi, invece, il recupero è passivo (zona gialla del grafico sottostante), vale a dire che l’atleta recupera “da fermo” per tutta la durata decisa dall’allenatore. Abbiamo voluto definire questa modalità indice di recupero, ovvero la capacità del cuore di ridurre la frequenza cardiaca al termine di un esercizio. La velocità con cui il cuore torna ad una bassa frequenza indica l’efficienza del sistema cardiocircolatorio. Si ritiene che l’indice di recupero rifletta l’equilibrio di riattivazione del sistema nervoso parasimpatico e l’inibizione del sistema nervoso simpatico[1].
Le cellule devono ricostruire ATP durante il recupero
E’ necessario che le cellule ricostruiscano ATP (Adenosina trifosfato) dopo lo sforzo, e questo processo avviene durante il recupero. Nei primi 10 secondi è a carico del sistema anerobico a-lattacido (la re-sintesi dell’ATP per mezzo dell’enzima creatin fosfato kinasi). Successivamente – fino ai 30 secondi circa – si attiva il sistema anaerobico lattacido (scissione del glucosio con produzione di ATP e acido lattico). Dai 30 secondi in poi, per il ripristino viene coinvolto maggiormente il sistema aerobico.
I tre indici di recupero (IDR) riportati nel report che il Coach MagneticDays invia all’atleta dopo ogni blocco di allenamenti, indicano l’efficienza dei sistemi energetici al termine di uno sforzo massimale come può essere un test di potenza incrementale. Inoltre, indicano la capacità di recupero dell’atleta nelle tre aree e in generale. Questo permette al Coach MD di poter calibrare ogni sessione di allenamento indoor personalizzato anche con i relativi recuperi studiati ad hoc.
Gli indici di recupero nel report MagneticDays
Gli indici di recupero evidenziati nel report MagneticDays sono:
- IRD AA: Indice Di Recupero Anaerobico Alattacido, ovvero la capacità della re-sintesi di ATP attraverso l’utilizzo dell’enzima creatin fosfato kinasi (CPK);
- IDR AL: Indice Di Recupero Anaerobico Lattacido, ovvero la capacità della re-sintesi di ATP attraverso l’utilizzo della glicolisi anaerobica;
- IDR AE: Indice Di Recupero Aerobico, ovvero la capacità della re-sintesi di ATP attraverso l’utilizzo del Ciclo di Krebs;
- IDR GENERALE: Indice Di Recupero GENERALE, ovvero la capacità della re-sintesi di ATP attraverso l’utilizzo di tutti e tre i sistemi.
Come leggere l’indice di recupero
Per leggere l’indice di recupero si deve tenere a mente quanto segue: Il numero indicato nel report corrisponde alla pendenza della retta di regressione lineare intercettata attraverso i punti esaminati dal Coach MD. Un numero basso corrisponde ad una scarsa capacità di recupero, viceversa, con un numero alto l’atleta ha una buona capacità di recupero. I numeri presi singolarmente sono avulsi dall’interpretazione. Per comprendere se l’allenamento indoor personalizzato ha ottenuto i suoi effetti è necessario confrontarli con i parametri di un test incrementale successivo. E questo rientra fra i tanti plus del servizio coaching MagneticDays.