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Valutazione dell’handbiker: le principali differenze tra la valutazione del ciclista normodotato e dell’atleta disabile

  11 Gennaio 2016

La valutazione funzionale ricopre un ruolo fondamentale all’interno della stagione del ciclista-triathleta. E’ ormai nota l’importanza di affrontare allenamenti con valori cardiaci e di potenza corretti e aggiornati nel tempo. Se per un atleta normodotato questi aspetti sono importantissimi, diventano fondamentali nella preparazione di un atleta che pratica una disciplina paraolimpica, nel nostro caso specifico ciclismo e triathlon attraverso l’uso dell’handbike.

In questo breve scritto affronteremo gli aspetti fondamentali e soprattutto le principali differenze tra un test funzionale di un normodotato e di un disabile.

Il primo punto da considerare è la possibile (e molto frequente) inattendibilità della frequenza cardiaca in atleti che hanno subito una lesione midollare. Più la lesione sarà alta, più la possibilità di avere una scarsa frequenza cardiaca di picco e una scarsa sudorazione sarà elevata. E’ doveroso ricordare che non esistono regole certe in questo ambito. Ogni atleta paraolimpico ha la propria specificità ed è obbligatorio per qualsiasi allenatore andare a verificare tutti gli aspetti citati, ovvero il tipo di lesione, il suo posizionamento e le sue conseguenze.

Le tipologie di test sono le medesime, sia per quanto riguarda l’individuazione della Soglia Anaerobica ( test incrementale-Vo2max-lattato), sia per i test che vanno ad analizzare le qualità anaerobiche e di forza (wingate-forza esplosiva-ecc.).

Se i metodi per individuare la soglia anaerobica sono pressoché identici tra atleta normodotato e disabile, nei protocolli utilizzati ci sono differenze rilevanti. Logicamente paraciclisti che utilizzano l’handbike sprigionano potenze più basse e di conseguenza i protocolli di valutazione dovranno essere adattati. Se in un test per individuare la soglia anaerobica lattacida si applica un incremento di potenza che varia dai +25 ai +40 watt, in un handbiker l’incremento sarà massimo di +10/15 watt (a seconda della lesione). La durata di ogni step invece può rimanere pressoché invariata.

Un’attenzione particolare va dedicata al rullo o cicloergometro utilizzato per effettuare la valutazione.

Abbiamo visto come la frequenza cardiaca difficilmente sarà uno strumento di valutazione e di controllo, soprattutto in atleti paraplegici con lesioni alte e tetraplegici. Ne consegue che la potenza ricoprirà un ruolo ancora più importante: emerge dunque la necessità di utilizzare strumenti precisi e soprattutto tarati correttamente. Il mercato negli ultimi anni sta offrendo diversi rulli specifici per handbike, ma pochi di questi hanno le caratteristiche sopra citate. Soprattutto pochi strumenti offrono la possibilità di effettuare sforzi a carico costante (uno di questi è il rullo MagneticDays).

Nell’esecuzione di un test, la possibilità di effettuare sforzi a carico costante è un valore aggiunto di notevole importanza. Molti rulli includono il calcolo della potenza sprigionata, anche se pochi la certificano; ma l’incremento di watt necessario per effettuare una valutazione rimane compito dell’atleta, cioè è sua responsabilità aumentare il wattaggio pedalando più intensamente ed avvicinarsi il più possibile al valore indicato, con tutte le difficoltà che ne derivano. Infatti, essendo le espressioni di potenza ridotte, un delta di 5-6 watt tra i vari step, può rappresentare una % di errore piuttosto elevata che si potrà ripetere nei successivi incrementi, rendendo il protocollo meno preciso.

La possibilità di effettuare protocolli con un wattaggio costante (e indipendente dalla frequenza di pedalata) non solo elimina questa problematica, ma permette un ulteriore controllo delle varie zone di allenamento individuate.

Effettuando prove di maggiore durata all’intensità di soglia aerobica ed anaerobica, si potrà verificare se il fisico dell’atleta ha la medesima risposta fisiologica che abbiamo ricavato da un test con step di minor durata.

Ma con quale frequenza un hanbiker si deve sottoporre ad una valutazione?

I test devono essere periodici e dopo ogni periodo di carico (con il giusto recupero) si dovrebbe andare a verificare se gli aspetti su cui era stata impostata la preparazione sono migliorati e di conseguenza aggiornare tutte le zone di allenamento. Ma, sempre a causa del ridotto wattaggio (in essere per i paratleti e di conseguenza di espressione di potenza più basse per ogni ritmo di allenamento, a volte nell’ordine di 10 watt) è importante valutare anche il minimo miglioramento-peggioramento anche nel corso del periodo di carico.

Utilissimo e molto pratico in questo caso diviene il test di potenza critica. Arrivati al termine di questa breve spiegazione sul mondo della valutazione funzionale dei disabili che utilizzano l’handbike, occorre chiedersi quali siano effettivamente i wattaggi che gli atleti top raggiungono durante test, allenamenti o gare.

Naturalmente ci sarà una notevole differenza tra atleti tetraplegici o paraplegici con lesioni alte e handbiker amputati o con parziale utilizzo della zona addominale. Se i primi difficilmente raggiungeranno gli 80-100 watt in un test incrementale, i secondi superano abbondantemente i 200-220 watt, con prestazioni che si avvicinano di molto a quelle dei normodotati.

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