Antonio Serratore, Veronica Yoko Plebani e un sogno chiamato Olimpiadi di Tokyo 2020
7 Febbraio 2019Con Antonio Serratore e Veronica Yoko Plebani (rispettivamente Coach e atleta della Nazionale Italiana di Paratriathlon) c’eravamo lasciati lo scorso luglio con un sogno da realizzare chiamato Olimpiadi di Tokyo 2020. Tutto comincia ad inizio 2018 dopo i primi risultati importanti raggiunti da Veronica nei primi 6/7 mesi di lavoro, che la proiettano subito tra le prime 6 atlete del mondo. Da lì l’idea di provarci: “In termini di qualifica – racconta Veronica – è stato un passo estremamente importante ed incoraggiante, tanto da accrescere la nostra motivazione e la voglia di continuare a lavorare sempre meglio.”
“Il Paratriathlon mi ha cambiato la vita!” Così aveva detto invece Coach Serratore qualche tempo fa, sottolineando come questo sport avesse stravolto un po’ quelli che erano i suoi piani fino a quel momento, catapultandolo in una scuola di vita, quella del Paratriathlon, dove l’ispirazione più grande per una persona con disabilità è quella di riuscire ad esprimersi in modo competitivo in tre discipline contemporaneamente.
In occasione del raduno tecnico con la Nazionale Italiana di Paratriathlon di un mese fa a Peschiera del Garda (Verona), Coach Antonio Serratore e Veronica Yoko Plebani si sono ritrovati per il primo collegiale della stagione, un appuntamento che ha rappresentato il punto di partenza verso il lungo percorso di qualificazione alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020. Proprio in questa occasione, abbiamo rivolto ad Antonio e Veronica qualche domanda in più su quello che è stato il raduno e sugli obiettivi di questa nuova avventura.
Ciao Antonio, anche quest’anno sei nelle vesti di Coach della Nazionale Italiana di Paratriathlon. Come hai vissuto questo primo raduno del 2019?
Ciao a tutti! Nei primi due giorni, molto importante per me, spazio alla formazione di noi tecnici. Abbiamo condiviso insieme la strada da seguire verso Tokyo 2020, con l’obiettivo di monitorare gli atleti sotto tutti i punti di vista, dalla programmazione della stagione ai carichi di lavoro. Il terzo giorno poi, proprio insieme agli atleti, abbiamo ragionato sugli obiettivi del 2019 analizzando tutte le possibilità in cantiere. Con Veronica, dopo le gare di Milano e Yokohama (tappe importanti di WTS), inizierà il periodo di qualifica, momento fondamentale della stagione che andrà da giugno a ottobre. Saranno diverse le gare da affrontare, dove bisognerà arrivare preparati per riuscire a far meglio di ciò che già di buono è stato fatto nel 2018.
Quali lavori specifici state effettuando in questa parte di stagione?
La preparazione invernale per il ciclismo in questo periodo è concentrata sulla forza, sia attraverso l’allenamento indoor specifico con MagneticDays sia con uscite outdoor. JARVIS è uno strumento affidabile che ci permette di valutare periodicamente la condizione, e quindi la performance, di Veronica, senza mai interrompere l’allenamento. Questo è possibile anche grazie all’utilizzo di diversi test/allenamenti messi a punto da MD come il test incrementale 1:6, il test Joule e il test Crono Newton che sperimenteremo a breve. La grane variabilità offerta da MagneticDays è fondamentale per noi, perché ci permette di capire se la programmazione che abbiamo definito in precedenza raggiunge gli effetti desiderati. Dopo questo primo periodo di carico a livello muscolare, il programma di allenamento sui rulli JARVIS entrerà nello specifico dei ritmi e dello sviluppo della condizione.
Ciao Veronica, dopo questa presentazione di Coach Serratore, come ti senti nel sapere di essere già tra le prime 6 atlete più forti del mondo in poco più di un anno di Paratriathlon?
Ciao a tutti! Beh, direi che è una bella responsabilità! Gareggiare e potermi confrontare con atlete che praticano triathlon da anni e hanno già partecipato ad una Paralimpiade in questa disciplina, mi fa sognare e sperare. Il mio obiettivo in questo percorso di qualificazione è di crescere costantemente per provare ad arrivare davvero vicina al podio nel 2020. Quando ho cominciato a praticare triathlon nel marzo di due anni fa, non avevo grandi aspettative e non pensavo di poter già raggiungere questi livelli in così poco tempo. Evidentemente però, il mio corpo – quella “macchina” che avevo allenato molto con la canoa fino al 2016 – aveva solo bisogno di adattarsi ai nuovi allenamenti per poter ricominciare a “viaggiare”.
Quanto conta l’allenamento sui rulli nella tua programmazione e qual è stata la tua prima impressione dopo aver pedalato con MagneticDays?
Non avendo molta esperienza in bici, l’allenamento sui rulli e l’allenamento indoor in particolare, mi ha permesso da subito di avere molti dati a disposizione ed un feedback costante, aspetto fondamentale che ho riscontrato già dall’anno scorso quando utilizzavo spesso i rulli per bici MD del mio allenatore Antonio. Il miglioramento su strada e in gara è stato più che evidente, e questo era qualcosa di cui avevo veramente bisogno.
Da quando hai cominciato ad utilizzare i rulli per bici JARVIS, cosa percepisci di diverso nel tuo allenamento indoor? E cosa vorresti suggerire a chi non ha ancora ha avuto modo di provarli?
La differenza vera, per me, sta nella possibilità di programmare l’allenamento in maniera davvero accurata, sulla base dei risultati dei test incrementali ai quali mi sottopongo ciclicamente. Un programma di allenamento sui rulli che riesce a fare questo, come solo MagneticDays può fare, mi fa percepire l’efficacia di ogni seduta. Inoltre, i dati che otteniamo da ogni allenamento ci stanno aiutando ad analizzare molto velocemente i miei miglioramenti. L’unico consiglio che mi sento di dare è: PROVATELI, sentirete la differenza!