La preparazione invernale al ciclismo entra nel vivo anche nel panorama femminile italiano, realtà forse tra le più in crescita nel mondo delle due ruote. E la diciottenne trentina Barbara Malcotti, portacolori della VALCAR Cylence, ne è una delle attuali protagoniste. Il suo finale di stagione è stato agrodolce e si è svolto tutto in pochi giorni lo scorso settembre. Prima una beffarda volata nell’ultimo chilometro (con un 4° posto) della prova juniores dei Campionati del Mondo di ciclismo femminile ad Innsbruck, dopo esser distinta fra le migliori in salita su un percorso difficile caratterizzato dalle ascese di Gnadenwald e Igls. Poi la vittoria, qualche giorno dopo, della 5a edizione della Monza-Ghisallo (classica per donne juniores), dove è riuscita a sfruttare al meglio l’ottima condizione di forma staccando le avversarie in vista del traguardo. Da qualche mese Barbara Malcotti ha cominciato ad effettuare un programma di allenamento indoor con MagneticDays; per l’azienda aretina un’occasione di puntare sui giovani e per l’atleta trentina un’opportunità di testare concretamente la metodologia HTT. Abbiamo raggiunto telefonicamente Barbara per rivolgerle qualche domanda e conoscerla meglio dal punto di vista umano e sportivo. Ecco come è andata la nostra chiacchierata.
Ciao Barbara e grazie per questa chiacchierata. Il tuo rapporto con la bici è una questione di famiglia?
Ciao e grazie a voi. Certo! Fin da quando ero piccola ho sempre utilizzato la bicicletta per giocare nel giardino di casa. Mia madre mi ricorda spesso un episodio particolare che condivido con voi. Sono cresciuta nell’officina meccanica di mio padre, passando ore e ore ad osservarlo mentre lavorava con pacchi pignone, freni, raggi, cerchi e tutto quello con cui un meccanico di bici si trova ad avere a che fare per lavoro. Un giorno mi trovavo in cortile con la mia bici e ho finto di avere un problema meccanico, imitando mio padre e fingendo di essere io il meccanico. La passione per la meccanica l’ho portata con me negli anni, fino ad essere proprio io a curare personalmente il mio “mezzo” anche da questo punto di vista, a meno che non vi siano da fare lavori particolari. Quella stessa passione mi fa svegliare ogni mattina con una marcia in più, pensando all’allenamento che dovrò svolgere quel giorno o all’obiettivo che mi sono prefissata di raggiungere.
Qual è il tuo punto di vista sull’allenamento indoor nella preparazione invernale al ciclismo?
L’allenamento indoor ha sempre fatto parte della mia preparazione invernale al ciclismo, fin dalla categoria “Esordienti”. I miei allenatori mi facevano spesso svolgere diverse tipologie di allenamento sui rulli, ma devo ammettere che non sono mai stata piacevolmente affascinata da questo tipo di attività, perché la trovavo molto noiosa anche praticata con tempistiche ridotte. Già solo un’ora sui rulli diventava per me insostenibile. Per questo preferivo uscire su strada anche con temperature decisamente basse. Quest’anno però, finalmente, sono riuscita ad entrare in contatto con MagneticDays e, pensieri e aspettative su questa tipologia di allenamento, sono completamente cambiati. Quando mi alleno sul JARVIS, infatti, il tempo vola letteralmente. L’ora di allenamento che faccio passa molto velocemente e alla fine rimango ancora con la voglia di pedalare. Questo è un qualcosa che non avrei mai immaginato prima!
Qual è stato il tuo approccio con MagneticDays e la sua della filosofia di allenamento?
Approcciarmi con MagneticDays ha avuto due risvolti: da un lato mi sono trovata davanti quelli che sembravano dei semplici rulli per il ciclismo, dall’altro però volevo saperne di più e capire cosa ci fosse dietro la metodologia di allenamento HTT, un modo completamente nuovo e innovativo di concepire l’allenamento indoor che inizialmente facevo fatica a capire dal di fuori. Quando poi Simone Buracchi (Responsabile Area Tecnica MD) me l’ha presentata sotto tutti gli aspetti, l’ho trovata non solo interessante ma soprattutto molto sensata, dandomi un altro punto di osservazione che mi ha reso impaziente di cominciare ad allenarmi con questo strumento. Quando ho ricevuto il rullo mi sentivo come una bambina euforica il giorno di Natale, e ho voluto provarlo immediatamente. Già dopo il primo allenamento mi sono resa subito conto che questo rullo era qualcosa di nettamente diverso dai rulli per bici tradizionali. Mi trovavo davanti ad vero sistema di allenamento dove non avevo l’ossessione della tabella ma solo il piacere di pedalare, perché tutto il resto avveniva in automatico seguendo le indicazioni che il Coach aveva impostato per me. Dopo sole due settimane di programma di allenamento sui rulli MD, ho cominciato già a vedere i primi risultati e ne sono rimasta entusiasta. Tutte le volte che esco su strada dopo essermi allenata con JARVIS, percepisco nettamente una gamba “più piena” (come si dice in gergo ciclistico) e propensa a sostenere lo sforzo in modo migliore. Tra non molto avrò la possibilità di testare in gara il lavoro svolto in indoor fino ad ora, e avere i riscontri che cerco.
Il 2019 sarà il tuo primo anno come atleta Elite. Cosa ti aspetti?
L’obiettivo principale è sicuramente quello di fare esperienza, perché non sarà semplice adattarsi al passaggio di categoria. Mi auguro di poter di aiutare al meglio le mie compagne di squadra e contribuire insieme a qualche vittoria per il team. Se poi riuscirò a togliermi anche qualche piccola soddisfazione personale nelle gare UCI, sarà la ciliegina sulla torta.
Ho voluto condividere la mia esperienza diretta raccontando il mio primo test Crono Newton sui rulli per bici MD, uno degli allenamenti indoor più soddisfacenti che abbia mai fatto. Da alcuni mesi – racconta Giacomo – ho la fortuna di poter integrare i miei allenamenti con il sistema MagneticDays. Per me, semplicissimo amatore, MD ha rappresentato e rappresenta una vera rivoluzione nel modo di approcciarmi all’allenamento in bici versione “indoor”. Ecco perché.
Il test Crono Newton: cuore della filosofia di allenamento sui rulli MD
Il test Crono Newton sperimentato sui rulli è un vero e proprio allenamento, e rappresenta il cuore della filosofia MagneticDays. Partendo dal fatto che ogni allenamento MD viene calibrato in base alle proprie caratteristiche fisiche e fisiologiche in quel determinato momento, questa è l’unica tipologia di test svolta in una condizione totalmente controllata e ripetibile, e si differenzia moltissimo da un test svolto in “ambiente esterno”. Il test Crono Newton non mente: tu sei quello che riesci a fare. E hai all’incirca 30 minuti per sostenere una “crono” di 18 km (nella versione classic) a Newton variabili (scelti dal Coach MD) che si alternano nel tempo dell’esercizio. La versione classic serve per capire come si comporta l’atleta quando si trova ad affrontare un percorso di questo tipo lavorando per Offset di Newton, variazioni di forza (impostati a monte dal Coach MD) a cui l’atleta può rispondere solo variando i ritmi della propria pedalata. In poche parole, bisogna solo pedalare. Niente di più semplice.
Un allenamento cucito su misura attraverso il test Crono Newton sui rulli MD
Prima della pausa natalizia e in base agli ultimi dati a disposizione, Coach Simone Buracchi aveva ipotizzato per me una Crono Newton di circa 38 minuti con un valore medio di Watt per step pari a 210, risultanti dal prodotto di 82 RPM e 24.5 Newton, parametri che fotografavano la mia condizione fino a quel momento.
Considerando poi che ogni variazione di 1 Newton corrisponde ad una variazione di pendenza del terreno di circa il 2%, con questa tipologia di allenamento sui rulli per bici è possibile parlare di “salita” (pur trovandoci sempre in una condizione di pianura senza vento) e non di generiche pseudo simulazioni. Con il test Crono Newton sui nostri rulli ci si trova, infatti, ad affrontare un percorso adattato alle singole caratteristiche dell’utente/atleta. Più che di salita effettiva la sensazione reale è quella di una tensione muscolare da ritmi da salita. E credetemi se vi dico che, se fosse stata una simulazione di salita, tutto ciò non sarebbe stato fisicamente sostenibile.
Test Crono Newton sui rulli MD: un focus sulle sensazioni
Dopo un primo periodo di adattamento muscolare/riscaldamento con tre serie di progressioni Watt (105 –> 168, 137 –>200 e 147 –> 231) sono entrato nel vivo del mio allenamento: 18 km da completare cercando di rimanere il più possibile vicino a quei valori previsti inizialmente dal Coach. La nuova App MD WiFi mi ha permesso di monitorare in modo semplice ed intuitivo il mio test/gara, lasciandomi come unica preoccupazione quella di pedalare. Durante il test mi sono trovato di fronte a differenti momenti di “forza” da vincere (Newton metri). A questi (decisi dal Coach), dovevo rispondere utilizzando il ritmo che, naturalmente, era condizionato dalla forza stessa. Ad una forza maggiore (espressa in Newton) corrispondeva un minor ritmo espresso, mentre una forza minore mi permetteva di lavorare di più in agilità.
Il mio compito – stabilito insieme al Coach MD – era quello di sviluppare il maggior ritmo possibile rispettando i Newton previsti in ogni step di lavoro, e dosare lo sforzo per tutta la durata del test. In altre parole, pedala il più veloce possibile ogni step tenendo però conto dell’impegno totale da affrontare. Mi sono sentito piacevolmente affaticato e, nonostante sia partito troppo forte, sono stato capace di portare a termine in maniera discreta questo primo test Crono Newton. Qualche difficoltà l’ho avuta nella parte centrale quando ho calato i ritmi per un po’, probabilmente per non aver ancora recuperato appieno dalla maratona di tre settimane prima. Poi però, ho ripreso un passo discreto. Il tempo totale di esecuzione è stato di 36 minuti, con una media Watt per step pari a 213 (vedi tabella sottostante).
E’ passato più di un mese e mezzo da questo test e i miei allenamenti sono continuati, così come le Crono Newton. Tra pochi giorni effettuerò un test incrementale Joule per verificare i progressi fatti, ma già dagli ultimi allenamenti sono venute fuori indicazioni molto interessanti che non vedo l’ora di sperimentare anche su strada. Vi racconterò qualcosa in più nel prossimo articolo!
Il test incrementale Joule sui rulli per bici MD chiude il piccolo esperimento con Jonathan Ciavattella (triatleta PRO e Caporal Maggiore Capo dell’Esercito Italiano), realizzato con l’obiettivo di monitorare ed analizzare i suoi miglioramenti in breve tempo. In questo quarto ed ultimo articolo dedicato, abbiamo voluto mettere a confronto il primo e l’ultimo test incrementale Joule eseguito da Ciavattella, con l’obiettivo di analizzare, numeri alla mano, i dati di Watt, Newton ed RPM prodotti.
Dal test incrementale alla Crono Newton sui rulli MD: un allenamento per tutte le esigenze
Il test incrementale Joule sui rulli per bici MagneticDays è frutto del risultato dell’attività di ricerca MD, e fornisce valori sovrapponibili al classico test incrementale a pedalate libere (progressione di 1 Watt ogni 6 secondi) sviluppato in collaborazione con l’Università di Verona. Entrambi i protocolli di lavoro avevano l’obiettivo di caratterizzare i parametri fisici esatti di Jonathan Ciavattella per realizzare degli allenamenti su misura, proprio come un vestito di sartoria cucito addosso. Siamo poi andati ad elaborare il piano di lavoro che includesse una serie di test Crono Newton – cuore della filosofia di allenamento sui rulli JARVIS – con l’obiettivo di spiegare come il sistema di allenamento sui rulli in preparazione al triathlon potesse soddisfare davvero le esigenze di tutti gli atleti, senza differenza tra amatori e professionisti.
Test incrementale Joule: un allenamento sui rulli “su misura” per Jonathan Ciavattella
“Sottoporre Jonathan Ciavattella ad una serie di test come questi ha avuto un doppio significato, perché da un lato ci ha permesso di poter testare, allenando, un atleta evoluto (condizione ideale in termini di capacità di recupero e idoneità fisica e mentale ad essere sottoposto ad un alto numero di test in un breve lasso di tempo), e dall’altro di conoscere alla perfezione capacità e caratteristiche di un professionista con l’obiettivo di creare allenamenti indoor ancora più calzanti – ha detto Simone Buracchi, Responsabile Area Tecnica MD – lavorando come dei veri e propri artigiani.”
I risultati ottenuti da Jonathan Ciavattella evidenziati dal test incrementale Joule
Il primo test incrementale Joule effettuato sui rulli per bici MD il 13 ottobre 2018, ci ha fatto capire chi fosse Jonathan Ciavattella in quel momento, ossia un atleta in grado di sviluppare una Potenza in soglia pari a 315 Watt, valore dato dal prodotto di 33 Newton e 91 RPM, con una frequenza di 171 bpm. Dopo pochissimo tempo, il 1 dicembre, il test incrementale Joule conclusivo ha evidenziato un valore di Potenza espresso pari a 340 Watt, dato dal prodotto di 33 Newton e 100 RPM, con una frequenza cardiaca media di 167 bpm. Questi risultati ci hanno permesso di capire come Jonathan Ciavattella sia migliorato, a parità di forza, sul piano della velocità (RPM espressi). Prossimamente, con l’avvicinarsi del periodo agonistico, lavoreremo anche sul piano della forza per migliorare il wattaggio anche dal punto di vista della componente Newton.
La possibilità di allenarsi sui rulli come valida e funzionale alternativa o addirittura come plus integrativo alla “strada”, ha cominciato ad essere più di una sporadica realtà, specie negli ultimi anni. Conoscenza, metodo, tecnologia, sono tutti fattori chiave in un processo di miglioramento continuo di un settore sempre più in evoluzione.
Alla base dell’utilizzo dei rulli per bici JARVIS c’è la filosofia di allenamento indoor MagneticDays, che ha trasformato il concetto di ciclosimulatore come era conosciuto, in un vero e proprio laboratorio dall’approccio scientifico all’allenamento dove innovazione e tecnologia vanno sempre di pari passo. I nostri allenamenti HTT, oltre a rappresentare la massima personalizzazione possibile di un allenamento (dallo sport al benessere fisico e mentale fino alla riabilitazione medica), sono anche allenamenti completamente personalizzati, stimolanti e, soprattutto, divertenti. Si, perché con MagneticDays l’allenamento indoor non è mai stato così divertente e l’aspetto ludico è un qualcosa che non abbiamo mai voluto tralasciare. Basti pensare che in un ogni seduta si effettuano mediamente dai 60 agli 80 cambi di ritmo, lavorando con i Watt, i Newton, gli RPM, Progressioni/Regressioni, Auto Watt, Auto Newton, Ritmi Ideali, Progressioni Joule, Offset e tanto altro ancora. Ogni allenamento non è mai uguale ad un altro (perché tarato su misura in ogni momento) e ogni test non è mai un semplice test ma un vero e proprio allenamento. Scientificità e divertimento sono i fattori chiave che rendono MagneticDays un prodotto completo sotto tutti i punti di vista.
Allenarsi sui rulli | L’aspetto ludico di MagneticDays
Cosa c’è di meglio di potersi allenare e divertirsi allo stesso tempo? Ad oggi, MagneticDays offre due possibilità ludiche tra le sue 10 modalità di utilizzo:
- ZWIFT
Zwift rappresenta la prima piattaforma planetaria di intrattenimento indoor che collega ciclisti da tutto il mondo permettendo loro di sfidarsi a distanza su percorsi di tutte le tipologie. Con il nuovo Cambio Virtuale messo a punto dagli Ingegneri MagneticDays e rilasciato con la release 2.1.1 della App MD WiFi, si è aperta un’altra frontiera per il nostro sistema, che affianca la scientificità dell’allenamento all’aspetto ludico. MD è diventato, infatti, il primo sistema di allenamento indoor capace di mixare un allenamento di qualità con il divertimento, spingendo ancora sul pedale dell’innovazione e introducendo un altro modo di dialogare con Zwift. Avviando per esempio la modalità Track Resistance, la condizione migliore è di utilizzare Zwift con il PC (il JARVIS ha in dotazione standard l’antenna ANT+ per PC richiesta da Zwift) e la App MD WiFi installata sul tablet o smartphone. In questo modo si potrà seguire il proprio avatar e gestire il Cambio Virtuale con i tasti +/- della App oppure utilizzando i tasti ottici di controllo remoto disponibili nello shop del nostro sito. Ma non è tutto, perché MagneticDays ha reso disponibili sul suo canale ufficiale YouTube dei video tutorial dedicati all’utilizzo ludico di MD con Zwift in modalità ANT+ (quella appena descritta) e BLE, equivalente alla ANT+ ma con la sola differenza nella tipologia di connessione con il MagneticDays, che avviene tramite Bluetooth. L’applicazione Zwift, in questo caso, è aperta su un dispositivo mobile (iPad o iPhone).
- PERCORSI
Un’altra importante possibilità di divertimento offerta a tutti i nostri utenti presenti (e futuri), è quella di poter pedalare sul JARVIS percorsi importati direttamente come file .tcx o .gpx attraverso l’apposito tool presente nella propria pagina personale del sito MagneticDays. Oppure, pedalare percorsi .FIT importati da piattaforme come Strava, TrainingPeaks o simili. Al contrario, è possibile salvare gli allenamenti eseguiti con MagneticDays ed esportarli in formato .FIT per caricarli su piattaforme esterne. Un esempio concreto è quello di Riccardo Barlaam, autore del libro Tutte le salite del mondo, le salite più affascinanti del ciclismo pedalate e raccontate dal giornalista de Il Sole 24 Ore: Alpe d’Huez, Col du Galibier (La Marmotte), Madonna di Senales, Monte Jafferau (Bardonecchia), Mortirolo, Mottarone e Stelvio.
MagneticDays ha fatto della tecnologia e dell’innovazione continua la sua ricetta vincente, lavorando con l’obiettivo di trasmettere passione e divertimento a tutti coloro che vogliono e vorranno scoprire un nuovo modo di pedalare indoor, traendone il massimo del beneficio fisico e mentale.
Sono passati solo due mesi dalla vittoria del POR CREO 2014-2020 della Regione Toscana, quando MagneticDays venne selezionata con il suo Progetto Bio MagneticDays per trasformare un’esperienza pluri quinquennale sviluppata nel mondo dell’allenamento indoor per il ciclismo, in uno strumento scientifico validato per essere utilizzato anche nel settore medico-riabilitativo. Oggi è Roma la città che per prima ha scelto di portare la tecnologia e l’innovazione MD al servizio di pazienti cardiopatici, diabetici, traumatizzati e obesi.
Il progetto Bio MagneticDays – sviluppato in R.T.I. (Raggruppamento Temporanea di Impresa) – ha come obiettivo quello di migliorare quanto già esistente e proposto al mercato, mettendo a punto modelli tecnologici adatti ad essere utilizzabili in ambito riabilitativo e sperimentando anche due prototipi di sistemi di allenamento indoor da utilizzare in acqua.
Il progetto Bio MagneticDays e i protocolli per l’allenamento in acqua
“Il progetto Bio MagneticDays trasforma i rulli JARVIS in uno strumento in grado di soddisfare sia le esigenze della ricerca scientifica che quelle della medicina riabilitativa – ha detto il CEO MD Marco Sbragi – partendo dallo studio della meccanica a secco e in acqua. Mentre il primo rappresenta un’evoluzione di quanto già disponibile nel sistema MD, il secondo è uno studio completamente nuovo, e MagneticDays è la prima realtà a sperimentare tutto questo.”
L’interesse verso il progetto Bio-MagneticDays arriva dal Salaria Sport Village (il più grande centro sportivo d’Italia e il secondo d’Europa distribuito in 220.000 mq di verde), dove il team composto dal Prof. Andrea Passerini Ph.D. sta lavorando a dei protocolli specifici di allenamento in acqua. L’ambiente acquatico, infatti, con le sue particolari caratteristiche (situazione antigravitaria, resistenza del mezzo all’avanzamento, pressione idrostatica che aumenta con la profondità), risulta il luogo ideale per i soggetti in forte sovrappeso, in particolare per gli obesi ortopedici, fortemente ostacolati ad affrontare con continuità qualsiasi carico di lavoro a secco a scopo allenante.
Il progetto Bio MagneticDays rappresenta un ulteriore plus di eccellenza del sistema di allenamento MD
Fino ad oggi però non è mai stato possibile fornire indicazioni adeguate per la costruzione di protocolli di lavoro specifici, perché le tecnologie a disposizione non consentivano di riportare alcuni dei risultati di maggior interesse. Disporre di un sistema di rilevamento ed erogazione dei carichi durante la pedalata in acqua, come può fare solo MagneticDays, rappresenta una importante novità. Riuscire a quantificare uno sforzo in immersione attraverso il monitoraggio di parametri come Potenza (espressa in Watt) e rotazioni al minuto (RPM), consentirebbe di valutare i progressi ottenuti nel tempo e di approfondire lo studio relativo agli adattamenti fisiologico-metabolici dei soggetti in esame. L’utilizzo del prototipo Water-Bike (W-Bike) di MagneticDays darebbe un contributo considerevole ad una letteratura scientifica per troppo tempo rimasta incompleta.
“Siamo molto felici – ha detto il Prof. Passerini – che la qualità e l’attività di ricerca e sperimentazione di MagneticDays sia stata riconosciuta anche a livello Europeo e che, ad oggi, sia unica e fortemente innovativa. Dal canto nostro non potevamo non approfittare di una grande opportunità per mantenere alta sia la qualità offerta dal centro sportivo che per aprire un nuovo filone di ricerca che porterà certamente grandi risultati.”
Il progetto Bio MagneticDays è frutto di un partenariato di aziende proveniente da settori diversi ma sinergici e vanta la collaborazione attiva di una Università di eccellenza come Pisa, in particolare la Facoltà di Medicina e il Dipartimento di Cardiologia, dove un gruppo di lavoro diretto dal Prof. Carlo Palombo e dalla Dott.ssa Sara Sbragi ha messo a punto tutta la serie dei protocolli di test, eseguito la rilevazione dei dati e svolto le analisi per la successiva validazione scientifica.
MagneticDays continua ad implementare le sue funzioni anche per l’online, in questo caso, per la scrittura degli allenamenti indoor. Da oggi infatti, accedendo al proprio account sul sito, sarà possibile visualizzare il pannello di controllo per la scrittura degli allenamenti cliccando sul tasto di accesso alla funzione scrittura.
“Abbiamo deciso di dare a tutti la possibilità di scrivere i propri allenamenti accedendo direttamente dal proprio account e non più dal software – fa sapere l’azienda aretina in una nota – perché non sempre gli utenti hanno la possibilità di avere il loro pc con il software installato a portata di mano. Inoltre, continuiamo a lavorare alla fluidità e navigabilità del sito MD per migliorare sempre più i nostri servizi che passano principalmente per l’online.”
Il pannello di scrittura allenamenti è già disponibile per tutti nella modalità basic ma potrà essere implementato a mano a mano nelle sue funzioni acquistando diverse tipologie di plug in sul nostro shop, disponibili dalla metà di gennaio 2019.
Di recente abbiamo fatto effettuare il test Crono Newton in diverse varianti a Jonathan Ciavattella, triatleta PRO e Caporal Maggiore Capo dell’Esercito Italiano, nell’ambito del piccolo esperimento volto a monitorare ed analizzare i suoi miglioramenti in un breve arco di tempo di circa 15 giorni. Sottoporlo a una serie di test come questo, gli ha permesso di sperimentare sul proprio corpo l’approccio scientifico del nostro sistema di allenamento sui rulli e come ogni allenamento sia completamente realizzato sulla base alle caratteristiche fisiche dell’utente/atleta.
Il test Crono Newton eseguito da Jonathan Ciavattella: cos’è e come si esegue
Quello che rende unico il test Crono Newton eseguito da Jonathan Ciavattella e lo differenzia molto da situazioni analoghe in un “ambiente esterno” è che viene svolto in una condizione totalmente controllata e ripetibile. Una volta che il Coach MD ha un’idea più chiara su come l’atleta si esprime durante l’allenamento sui rulli, il test che viene sottoposto è il test a potenza sostenibile. In altre parole “tu sei ciò che riesci a fare”. Questo test consiste sostanzialmente in una crono della durata di circa 30 minuti. Per stimolare psicologicamente al massimo l’atleta, il Coach fa eseguire un chilometraggio calcolato sui valori ricavati dal test incrementale e corrispondente ad un tempo di circa 30 minuti. A fine prova, la media dei Newton e degli RPM espressi sarà la fotografia esatta di ciò che l’atleta è in quel momento, nei termini dei due parametri che compongono il dato di Potenza.
Il test Crono Newton e Jonathan Ciavattella: il focus di Coach Simone Buracchi
“Nel caso di Jonathan Ciavatella – dice Simone Buracchi, Responsabile Area Tecnica MD – i primi due test Crono Newton (Classic e a Newton fisso) hanno avuto l’obiettivo di capire come l’atleta si esprime quando viene condizionato da valori di Newton impostati a monte, mentre nel test Crono Newton a scelta libera l’obiettivo era di monitorare l’atleta libero di esprimersi senza vincoli sui Newton, per capire come si comportasse quando era lui a scegliere le variazioni di Newton. Durante quest’ultima tipologia di test (Newton a scelta libera) – continua Buracchi – l’atleta ha a disposizione l’uso di un tasto ottico di controllo remoto o i tasti */- della App WiFi, che gli permette di effettuare variazioni minime nell’ordine di 0,5 Newton che, ad 80 RPM per esempio, corrispondono a circa 4 Watt (sensibilità 10 volte superiore a un cambio normale) in modo da esprimere perfettamente le proprie condizioni fisiologiche ideali allo sforzo richiesto. Può sembrare poca cosa, ma avere a disposizione un “cambio elettronico di precisione” è un plus che solo MagneticDays riesce ad assicurare. In un cambio classico utilizzato nelle bici infatti, la variazione di un singolo dente posteriore determina uno spostamento di circa 40 Watt ed una conseguente maggior grossolanità nel determinare il corretto ritmo fisiologico dell’atleta.”
Jonathan Ciavattella e il sistema di allenamento sui rulli Jarvis
Abbiamo sottoposto Jonathan Ciavattella ai primi due protocolli di lavoro, ossia il test incrementale a pedalate libere e il nuovo test Conconi sui rulli MD (test Joule), con l’obiettivo di caratterizzare i suoi parametri fisici esatti e cucirgli addosso dei protocolli di lavoro su misura. Siamo poi andati ad elaborare il piano di lavoro che include una serie di test Crono Newton – cuore della filosofia di allenamento sui rulli Jarvis – con l’obiettivo di spiegare come il sistema di allenamento sui rulli in preparazione al triathlon possa soddisfare davvero le esigenze di tutti gli atleti, senza differenza tra amatori e professionisti.
“Conoscere alla perfezione capacità e caratteristiche dell’atleta con l’obiettivo di creare allenamenti ancora più calzanti – ha detto Simone Buracchi – ci permette di lavorare come dei veri e propri artigiani della qualità, per citare una famosa e diffusa espressione.”
Le modalità in cui è stato svolto il test Crono Newton da Jonathan Ciavattella
Il primo trittico di lavori eseguiti da Jonathan Ciavattella è stato focalizzato sul test Crono Newton, svolto in tre differenti modalità:
- Classic (18 km) – crono a Newton variabili (scelti dal Coach MD) che si alternano nel tempo dell’esercizio
- A Newton fisso – serie di crono a Newton fisso (scelto dal Coach MD) protratto per tutto il tempo dell’esercizio
- Newton a scelta libera – l’atleta può scegliere liberamente il valore di Newton utilizzando il tasto ottico di controllo remoto (cambio elettronico)
Quello che abbiamo potuto sperimentare con il test Crono Newton effettuato in diverse tipologie grazie alla collaborazione di Jonathan Ciavattella rappresenta un grande valore scientifico e umano, perché mette in luce due aspetti: la grandissima adattabilità di un prodotto come MD alle esigenze di chiunque e il reale miglioramento del proprio rendimento e del proprio benessere attraverso l‘allenamento indoor sui rulli con un approccio scientifico.
Coniugare scienza, salute, innovazione, benessere e miglioramento della prestazione sportiva.
E’ questo l’obiettivo di MagneticDays – brand aretino sviluppato con la mission di realizzare soluzioni innovative nel settore dell’allenamento ciclistico indoor – che venerdì 14 dicembre p.v. dalle ore 17:30 nella Sala Conferenze della Sede Banca BCC Valdichiana in Via Mario Mencattelli 48 a Montepulciano (Siena) incontrerà alcuni personaggi sportivi come Nico Valsesia (specialista di Endurance), Sabrina Schillaci (Ultracycling), Jonathan Ciavattella (Triatleta PRO) e Pier Alberto Buccoliero (Nazionale Italiana Paratriathlon), che racconteranno le loro imprese sportive ed il loro modo di allenarsi indoor grazie ad uno strumento innovativo come il JARVIS, l’unico home trainer dall’approccio scientifico dedicato alla salute, al benessere e al miglioramento della prestazione sportiva.
La serata sarà anche l’occasione per presentare la filosofia di allenamento targata MagneticDays che ha rivoluzionato totalmente il concetto di rullo per bici, elevandolo ad un vero e proprio laboratorio scientifico e strumento indispensabile per un allenamento di pura qualità, totalmente personalizzato per le esigenze di tutti (amatori e professionisti), e dedicato a coloro che vogliono ottenere non solo risultati importanti in bicicletta ma soprattutto raggiungere un livello ottimale di benessere fisico e mentale.
Tommaso Paolini è un ex Professore universitario che in seguito ad un brutto incidente è riuscito a riprendere l’attività fisica grazie all’allenamento sui rulli JARVIS. Lo abbiamo incontrato nella sua casa di Sulmona e ci siamo fatti raccontare la sua rinascita ed il suo grande sogno, quello di poter tornare presto in sella alla sua bicicletta.
Chi è Tommaso Paolini
Tommaso Paolini, fino al 2016 docente di Economia del Turismo all’Università degli Studi dell’Aquila e Coordinatore Scientifico del Rapporto sul Turismo Natura (in collaborazione con Univaq, ISTAT ed ENIT), è sempre stato una persona molto conosciuta in città, sia per la stima nei confronti della sua attività didattica che per la grande passione legata alle due ruote, essendo anche autore di libri sul cicloturismo e sulla sua importanza per la valorizzazione dell’ambiente e di un turismo “a costo zero”. Abruzzese doc, forte, gentile, innamorato del suo territorio e delle sue tante bellezze, Tommaso ha un passato sportivo di livello, podistico per la precisione. Al via di gare importanti come la 100 km del Passatore, ha girato il mondo per partecipare alle grandi maratone come New York e Vienna per esempio, senza dimenticare quelle “in casa” come Firenze e Roma. Tutto questo fino al 2010 quando, proprio a New York, mentre correva sul Qeensboro Bridge (East River) – il primo punto d’ingresso a Manhattan della gara – si dovette fermare per un ispessimento patologico al tendine d’Achille. Fu quello un campanello d’allarme.
Dalla corsa al ciclismo
La corsa – chi la pratica conosce bene le sensazioni – è un qualcosa che quando ti prende non ti lascia più. Così – racconta Tommaso – una volta rientrato in Italia, il medico della Runners Sulmona mi consigliò di cambiare sport per qualche mese, con l’obiettivo di mantenere il tono muscolare. Potevo scegliere tra nuoto o ciclismo. Scesi il ciclismo. Quel periodo sofferto non mi è ancora passato e ogni tanto lo avverto ancora come se fosse la prima volta. Rivivo quei momenti, rifletto sulle circostanze e ricordo le persone: il medico che mi consiglia, il mio allenatore che mi rincuora e tutti gli altri runner che mi sostengono. Odo le loro voci, ricordo cosa dicevano e i luoghi che frequentavo. Tutti questi ricordi, così lontani eppure così vicini, riaffiorano alla mente come mosche che, pur se scacciate perché moleste, tornano poi a posarsi sul viso, sulle braccia e sulle mani.
Come hai conosciuto il sistema di allenamento indoor MagneticDays?
Non avevo una bicicletta, per cui dovetti comprarla. Andai in un negozio proprio vicino a casa mia. Le biciclette erano tante, alcune appese ai muri e altre erano allineate l’una accanto all’altra. Ne scelsi una di colore bianco che mi piaceva di più rispetto alle altre. La pagai 1100 €. Una cifra enorme secondo le mie conoscenze di allora. A quella bici ne sono seguite altre due con prezzi notevolmente superiori. Si, perché quello che doveva essere uno sport alternativo per curare il tendine infiammato, è diventato poi il mio sport preferito. Ho pedalato in media 17000 chilometri l’anno facendo giri bellissimi che poi descrivevo nella rubrica Pedalando de La Repubblica, fino a quando, il 4 giugno 2017, un tremendo incidente ha posto fine a questa mia nuova passione. Succede tutto in una frazione di secondo: una donna adulta al volante di un’utilitaria non rispetta uno stop, mi prende in pieno e forte insieme alla mia Colnago C 60. Rimango morto per 4 ore. Poi però la mia fortissima fibra reagisce e, dopo diverse operazioni, sofferenze inenarrabili, due protesi al titanio alla spalla destra e 92 giorni di ospedale, riesco a tornare in piedi. Ancora oggi i medici dicono che sono un miracolo vivente. Io invece dico solo che sono un biker sfortunato e quelle sensazioni negative che ho provato quando sono passato dalla corsa alla bicicletta le sto vivendo di nuovo, con più forte intensità oggi che non posso inforcare la mia bicicletta a causa dell’incidente che ho subito! Per fortuna però che esiste il sistema di allenamento sui rulli JARVIS di MagneticDays che Eugenio Capodacqua, giornalista de La Repubblica, mi ha fatto conoscere!
Qual era il tuo modo di pedalare prima di approcciarti all’allenamento con i rulli Jarvis?
Prima di scoprire l’allenamento sui rulli JARVIS mi allenavo su dei classici rulli su cui montavo la mia Masciarelli, ma le sensazioni che avevo erano lontane da quelle che si provavano andando in bicicletta. Adesso è tutta un’altra cosa. Forse è anche meglio della bici su strada perché si può pedalare anche quando piove e di sera, a qualsiasi ora e con qualsiasi tempo. Io ci salgo almeno una volta al giorno e sono estremamente soddisfatto dei percorsi che il mio Coach Luca Bianchini prepara “su misura” per me. Vedo in tempo reale le mie performance sul sito MagneticDays in modo da valutare tutti i miglioramenti, riesco a capire l’andamento di Watt, Newton, RPM e tanti altri parametri utili a chi si allena indoor. Ho raggiunto una forma invidiabile – se si considera quello che mi è capitato – e spero sinceramente che, in un giorno non troppo lontano, possa di nuovo salire in sella alla mia bici. Sarà raggiungere un traguardo meraviglioso in cima alla salita.. e lo sarà stato anche grazie al sistema di allenamento indoor MD!
Il parere tecnico del Coach MD Luca Bianchini
A fine luglio 2018 ho conosciuto Tommaso e c’è stata subito una grande stima. Mi ha raccontato delle sue vicissitudini podistiche e ciclistiche e, quando mi ha informato dell’acquisto del JARVIS, la prima cosa che ho fatto è stata capire quale fosse il suo potenziale attraverso un semplice test incrementale per individuare la potenza massima e l’analisi della curva della frequenza cardiaca per identificare la soglia anaerobica. Con un test di questo si possono identificare numerose informazioni e, se eseguito regolarmente, monitorare le modifiche dello stato di forma. Fatte le dovute considerazioni metodologiche e considerate le primavere di Tommaso, ho iniziato con un allenamento sui rulli orientato alla ripresa e alla familiarizzazione con la pedalata. Dopo un ciclo di 6 allenamenti, ancora un nuovo test. Lo stupore nel vedere i parametri aumentare del 10% in così poco tempo mi hanno fatto subito capire che il suo cuore e la sua fibra fossero davvero forti, e le sue gambe pronte a sfruttare tutte le potenzialità degli allenamenti. In poche sessioni lo stato di forma e la soglia sono migliorati ulteriormente. La memoria muscolare raramente dimentica. Così ho alzato nuovamente l’asticella per testare anche lo spirito dell’uomo che ha dovuto superare numerose difficoltà. Allenamenti sui rulli fuori soglia e di recupero alternati per “ritrovare la gamba”. In tre mesi siamo passati da 140 a 170 Watt di soglia (un incremento del 17%) ottenuti con costanza, sudore e passione. Credo davvero che nella primavera 2019 Tommaso possa andare a farsi un bel giro in bici godendosi il panorama del suo Abruzzo, lasciando dietro gli amici e togliendosi molte soddisfazioni.
L’allenamento autocalibrante sui rulli per bici è una tipologia di lavoro studiata da MagneticDays in collaborazione con l’Università di Verona che può essere utilizzata come “linea guida” senza il supporto del Coach MD, come nel caso della metodologia HTT (High Tech Training) che, ad oggi, rappresenta la massima personalizzazione scientifica possibile di un allenamento svolto su qualsiasi tipo di rulli per bici attualmente in commercio. Nello specifico, l’allenamento autocalibrante rappresenta una serie di protocolli studiati per consentire all’utente/atleta di poter effettuare un buon allenamento quando vengono a mancare le condizioni ottimali per farlo. Ecco cosa ci ha detto Simone Buracchi, responsabile dell’area tecnica MD.
Allenamento Autocalibrante MD: perché e quando utilizzarlo
L’allenamento autocalibrante è la cosa più efficace che si possa fare – se lo si esegue bene – senza la presenza dell’allenatore. Normalmente, quando si fa un test incrementale, il Coach MD osserva il grafico risultante ed individua con precisione il valore della frequenza di soglia, con l’obiettivo di impostare il primo ciclo di allenamenti su misura. Nel caso dell’autocalibrante, non potendo il Coach verificare personalmente quanto fatto dall’utente/atleta, entra in gioco il protocollo che abbiamo studiato insieme all’Università di Verona. Siamo andati a valutare i singoli test incrementali osservando dove si ponesse mediamente la soglia rispetto all’ultimo step effettuato in funzione del protocollo utilizzato. Nel caso del protocollo 1:6 (1 watt ogni 6 secondi) la soglia ricadeva mediamente intorno all’82% – 80% dell’ultimo step di lavoro portato a termine, mentre nel protocollo 1:3 (1 watt ogni 3 secondi) la soglia ricadeva mediamente intorno al 76% – 74% dell’ultimo step di lavoro portato a termine.
L’unico aspetto “scientifico” preso in considerazione per la stesura del protocollo autocalibrante (ovvero il dato più vicino possibile alla realtà), è quello di capire quanto, a livello statistico, la soglia si ponga rispetto al tipo di protocollo utilizzato senza essere in presenza di un Coach. Questa tipologia di allenamenti, eseguiti con questo criterio e specifici per le modalità richieste, vengono utilizzati per valutare la condizione dell’utente/atleta in un preciso momento. Mentre un nostro classico test incrementale si esegue dopo 25/30 minuti dall’aver eseguito un adeguato riscaldamento prima e qualche esercizio poi, l’autocalibrante si esegue all’inizio dell’allenamento (protocollo 1:3, 1 watt ogni 3 secondi) appena dopo una piccola fase di riscaldamento. Come sempre mi piace ricordare, dietro le infinite possibilità offerte dal Sistema di allenamento indoor JARVIS c’è sempre e comunque una conoscenza. Lo strumento può fare tutto, e fa tutto quello che l’allenatore gli dice di fare. Partendo da questo concetto, strutturiamo l’autocalibrante dicendo allo strumento, una volta che l’utente/atleta termina il test, di analizzare l’ultimo step di lavoro portato a termine sottraendo un valore X stimato in precedenza. Ecco che la seconda parte dell’esercizio è strutturata in automatico sulla base di quei valori che sono calcolati in quel preciso momento. E’ chiaro che, per avere una maggiore precisione, è sempre consigliata la presenza del Coach MD. Così facendo però, riteniamo anche in questo modo di poter fornire sempre dati comunque precisi con l’obiettivo di fornire un test sempre idoneo nel momento preciso in cui viene utilizzato.
Come è strutturato un allenamento autocalibrante MD?
La prima parte dell’allenamento autocalibrante è costituita dal test incrementale (riscaldamento + protocollo 1:3). Questa tipologia di protocollo (1 watt ogni 3 secondi) dura meno rispetto al classico 1:6 e fa percepire all’utente/atleta più fatica ma per meno tempo. Il test è certamente più breve in termini di durata ma con una forbice più ampia riguardo l’arrotondamento del dato. La seconda parte invece, è costituita dallo svolgimento dell’allenamento che lo strumento elabora al momento su valori estrapolati in base al test incrementale appena eseguito.
In quali casi è consigliato un allenamento autocalibrante sui rulli per bici MD?
Normalmente lo consigliamo ogni volta che, nel giorno in cui si decide di effettuarlo, ci siano situazioni che esulino dalla normale condizione psicofisica. Se per esempio ci si sente particolarmente affaticati e un particolare allenamento assegnato dal Coach MD (che ci reputa in condizioni adatte a svolgerlo) richiede qualche sforzo in più (a causa della stanchezza o di un momento di forma non particolarmente brillante), è allora che entra in gioco l’allenamento autocalibrante con l’obiettivo di fornire anche una valutazione sullo stato di forma dell’utente/atleta in quel momento. Sentitevi liberi di fare un allenamento di questo tipo ogni volta che avvertite che la vostra condizione è diversa dalla routine. Si tratta di un allenamento comunque efficace, considerando sempre però che la visione diretta del valore di soglia è sempre meglio di una visione stimata.