Si sono allenati per tanti mesi sul JARVIS MagneticDays: Watt, Newton, Cadenza, Progressioni, e ogni genere di lavoro specifico creato ad hoc dal team di allenatori MD, con un unico obiettivo: essere pronti ad affrontare al meglio il percorso medio della Granfondo Ride Riccione, 110 km e 2193 metri di dislivello belli, veloci e performanti, che ripercorrevano parte della tappa a cronometro del Giro d’Italia 2019 “Riccione – San Marino” con la cronoscalata di Montegiardino.
Jacopo, Matteo, Linda e Rachele sono i quattro concorrenti selezionati per il bike reality che li ha visti protagonisti di un percorso di allenamento fisico e mentale durato sei mesi, conclusosi una settimana fa assaporando emozioni e fatica di una vera Granfondo di ciclismo. Per questo abbiamo voluto lasciare spazio ai sentimenti dei protagonisti per farci raccontare cosa hanno significato questi lunghi mesi di preparazione.
Allenarsi con MagneticDays: il racconto di Jacopo Montali
Ricordo come se fosse ieri quando mi è arrivato il pacco contenente il JARVIS, era il 23 dicembre. L’ho fatto aprire ai miei bambini ed aperta la scatola di legno un “ooohhhhh” corale ha riempito tutta la stanza. Pochi minuti per montarlo e fare un test veloce su Zwift. Da li a pochi giorni il mio primo test incrementale con un risultato più che positivo che mi dava una prima idea di chi fosse lo Jacopo “atleta” in quel preciso momento. Con il nuovo anno sono cominciati gli allenamenti personalizzati preparati dal Coach MD Simone Buracchi. La programmazione è stata intensa ma calibrata: 3 lavori a settimana di un’ora circa. E con la comoda App tutto è stato molto facile e piacevole da utilizzare, oltre al fatto che il tempo medio di una seduta mi permetteva di combinare la qualità all’ottimizzazione del tempo, un fattore che per chi ha famiglia è fondamentale da gestire.
Dopo qualche settimana di “riscaldamento” sono iniziati gli allenamenti più impegnativi, dove le pause tra uno step di lavoro e un altro si riducevano sempre di più e le “ripetute” (anche queste calibrate perfettamente sui miei parametri) si allungavano. Dopo qualche tempo sono stati aggiunti agli allenamenti dei “blocchi gara”, utili a simulare una situazione di sforzo ideale. In questi mesi ho eseguito una sessantina di allenamenti, tutti diversi, utili e divertenti. Un altro plus che solo MagneticDays riesce, di fatto, ad offrire. Ma il ciclismo è fatto anche di dati. Prima di questo, però, posso dire che la sensazione su strada era di avere la gamba piena. Non trovo migliori parole per esprimere la sensazione. Ecco cosa mi è successo in termini di numeri: dai 290 watt di picco raggiunti col primo primo test, sono arrivato a toccare 350 watt con l’ultimo test. Ma non è tutto, perché anche su un paio di salite vicino casa (Mulazzano, 3,39 km al 6% e Barbiano, 3,25 km al 5%) i miei valori registrati dal misuratore di potenza montato sulla bici sono aumentati in maniera costante. Da 156 a 245 watt nella salita di Mulazzano (periodo luglio 2020 – maggio 2021) e da 200 a 287 watt in quella di Barbiano (periodo settembre 2020 – aprile 2021.
Per chiunque cerchi qualcosa di più di un semplice rullo per bici per girare su Zwift, JARVIS è uno strumento di lavoro che grazie ai Coach MagneticDays, affidabili, preparati e appassionati, può fare davvero tutto. Consiglio vivamente a tutti di sperimentare la filosofia di allenamento personalizzato MD e posso dire che senza gli allenamenti specifici fatti in questi mesi, non sarei riuscito a chiudere la Granfondo Ride Riccione.
Allenarsi con MagneticDays: il racconto di Matteo Mancuso
Descrivere questi mesi intensi e pieni di allenamenti, aspettative e risultati in poche righe senza annoiare il lettore non è semplice. Partiamo dalla fine: ho completato la mia prima Granfondo di ciclismo, e non una qualunque. Con un dislivello davvero importante, almeno per me che pedalo solo da tre anni. Posso dire che, essendo alle prime armi, ho trovato in questi mesi tantissimi spunti da cui imparare per migliorarmi, come ad esempio organizzare meglio i lunghi del weekend.
Allenarsi indoor con il JARVIS MagneticDays è stato meravigliosamente faticoso. Perchè diciamocelo, il ciclismo è uno sport duro e faticoso. E alla fine dei conti, a noi ciclisti, piace faticare, sudare ma al tempo stesso godere di quei momenti che ci fanno sentire così vivi. Non ho mai avuto un approccio scientifico agli allenamenti, dunque, per me conoscere MagneticDays, i rulli per bici JARVIS e tutta la filosofia di allenamento che c’è dietro è stata davvero una rivelazione. E no, non esagero. Il “rullo”, ingegneristicamente performante ed esteticamente bello, ha la sua migliore sinergia con il sistema di allenamento indoor abbinato che, come un abito su misura, si tara sulle caratteristiche di ogni atleta che con regolarità vengono analizzate per mezzo di un test incrementale.
Ogni allenamento che ho fatto è sempre stato cucito su misura per me, e la fatica che provavo era sopportabile ma intensa, proprio perché calibrata su di me. Questo permette di spremersi al massimo in ogni allenamento, al contrario di quanto ho sperimentato con altri rulli dove gli allenamenti erano solo molto duri e spesso non riuscivo davvero a concluderli. In MagneticDays ho conosciuto dei professionisti seri e preparati, con una passione per la metodologia di allenamento senza eguali. E sono loro grato per aver dato la possibilità ad un neofita come me di sperimentare un modo diverso e scientifico per allenarsi, migliorando tanto in un tempo relativamente breve. Mai più senza di loro!
Allenarsi con MagneticDays: il racconto di Linda Peli
Si può arrivare a gareggiare in una Granfondo di ciclismo dal “bike to work”? Abito a Brescia e sono una chinesiologa delle attività motorie preventive e adattate nella patologia. La bicicletta è per me un mezzo di trasporto, una compagna nel mio lavoro e un modo di assaporare la libertà. Lo scopo di questo bike reality era quello di arruolare neofiti ciclisti e accompagnarli, tra motivazione e allenamenti, a partecipare alla loro prima Granfondo di ciclismo, la Ride Riccione. Ho vinto insieme ad altri coraggiosi compagni: Jacopo, Rachele e Matteo. Lo scorso gennaio abbiamo cominciato la nostra sfida. La mia, in particolare, era quella di trasformare la passione per la bicicletta in qualcosa che fino ad allora non avevo mai provato su me stessa: integrazione e tabelle di allenamento.
Cosa ho imparato? Ho imparato che ci si può allenare in modo semplice e incredibilmente preciso, che gli allenamenti MD si svolgono in cinquanta minuti incastrandosi facilmente nella vita quotidiana, che anche chi non viene dal ciclismo può, a seconda della tipologia di allenamento, ottenere ottimi risultati in termini di forza muscolare e capacità cardiorespiratoria. Risultati non solo come performance sportiva e di gestione dell’allenamento ma, deformazione professionale, anche come mantenimento della salute, del benessere e della qualità della vita della persona. il monitoraggio eseguito dal sistema MD su parametri vitali, infatti, permette la valutazione costante dell’andamento dell’allenamento controllandone la sicurezza. Questa caratteristica propria del sistema ne permette l’adattamento ad ogni categoria di persona, non solo agli atleti e agli amatori, ma possibilmente anche alle categorie più fragili e/o patologiche. Per questo motivo, insieme all’Amministratore Delegato Marco Sbragi, abbiamo deciso di voler trovare una nuova strada che avvicina il sistema MD all’ambito biomedico in cui lavoro. Spesso le strade delle persone si incrociano, ma quando capita che ci si incontra realmente con accoglienza e curiosità è allora che mondi apparentemente lontani possono sentirsi improvvisamente così vicini.
Allenarsi con MagneticDays: il racconto di Rachele Chisci
Allenarsi sui rulli non è mai un divertimento, ma farlo con MagneticDays in questi sei mesi mi ha fatta sentire quasi una professionista. Tutti gli allenamenti sono sempre stati costruiti in base ai miei parametri, proprio come un sarto confeziona un abito su misura. Anche se vado in bici da diversi anni, non avevo mai fatto preparazioni troppo specifiche in indoor. Prepararmi alla Granfondo Ride Riccione mi ha fatto prendere consapevolezza dei continui miglioramenti, soprattutto quando il lavoro specifico è stato portato fuori nelle uscite su strada.
La precisione del sistema di allenamento JARVIS mi ha colpita fin da subito, una macchina perfetta che ti permette di concentrarti unicamente sulla pedalata, senza dover pensare a nient’altro. I risultati ottenuti alla fine del percorso di preparazione alla gara di Riccione sono stati veramente soddisfacenti: ho sfidato prima me stessa e poi gli altri partecipanti sul percorso lungo (145 km e 3200 metri di dislivello) consapevole del fatto che sarebbe stata dura ma che avrei potuto farcela grazie all’allenamento specifico e personalizzato svolto durante la stagione invernale. Ho lottato dal primo all’ultimo km e le gambe hanno risposto alla grande anche nei punti più duri del percorso.
Arrivare bene era il mio obiettivo ma il risultato che ho ottenuto è stato un piazzamento inaspettato: terza assoluta delle donne e seconda di categoria. Non avrei potuto chiedere di meglio e di questo posso ringraziare tutto lo staff MD, in particolare Simone Buracchi, allenatore attento a ogni minimo dettaglio e di una professionalità e competenza ineguagliabili.

La stagione dell’allenamento indoor sui rulli è ormai entrata nel vivo. Tra i diversi modi per entrare nel mondo dell’allenamento indoor personalizzato 100% Made in Tuscany, MagneticDays vuole offrire un’altra ghiotta opportunità a tutti gli indecisi e a coloro che sono ancora in cerca dei fatidici rulli per bici ad un prezzo accessibile. Per questo, abbiamo pensato ad una terza modalità di noleggio della durata di 1 MESE! Le condizioni? Le stesse del noleggio a 3 mesi con la sola differenza in termini di tempo (30 giorni), prezzo (200€) e numero di allenamenti personalizzati HTT (6 invece di 12).
“Questa nuova offerta commerciale non è limitata al periodo natalizio – ha sottolineato il CEO MD Marco Sbragi – ma va a completare la già ampia gamma di proposte commerciali di accesso al nostro sistema di allenamento indoor e alla metodologia HTT, perché continuiamo ad essere convinti che la qualità debba essere sempre alla portata di tutti.”
Dopo il rinvio di quest’anno a causa dell’emergenza Covid-19 e la massima priorità nel garantire la salute di ciclisti, volontari e collaboratori, gli organizzatori della Ride Riccione 2021 hanno riprogrammato la manifestazione per il 6 giugno 2021. A pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni con tariffa EARLY BIRD, arriva anche la special promo dedicata ai clienti MagneticDays! Tutti i possessori dei rulli per bici JARVIS, infatti, potranno iscriversi direttamente tramite la piattaforma dedicata all’evento cliccando su ISCRIVITI ORA e inserendo il codice sconto dedicato che applicherà una riduzione di 10,00 € rispetto alla quota di iscrizione attualmente in vigore. La special promo è valida fino al 31 gennaio 2021.
Ride Riccione 2021 è la festa della bici e di tutti coloro che la amano, e che dall’Italia e dall’estero si incontreranno in una delle città simbolo della riviera adriatica per scalare il “Cielo del Pirata” sul Cippo Carpegna, in una regione che della bici ha fatto e fa uno dei principali motori di sviluppo economico. MagneticDays sarà partner ufficiale dell’evento che vedrà anche lo svolgersi di un bike reality, dove i concorrenti selezionati – alla loro prima vera esperienza ciclistica – saranno allenati dal nostro team di Coach con l’obiettivo di affrontare uno dei tre percorsi dell’evento: 110 km e 2193 metri di dislivello belli, veloci e performanti, attraversando paesi e colline che faranno sentire i loro profumi e il loro calore, ripercorrendo parte della tappa a cronometro del Giro d’Italia 2019 “Riccione – San Marino” con la cronoscalata di Montegiardino, il tutto davanti alle telecamere e col supporto di preparatori professionisti e mental coach.
犀利士
Fascia cardio e sensore di cadenza ANT+ ufficiali MagneticDays sono i nuovi arrivi disponibili da oggi nello shop online e acquistabili con un semplice clic. Per quanto riguarda invece i clienti che accederanno al sistema di allenamento indoor JARVIS con uno dei 5 modi a disposizione, a seconda della modalità scelta troveranno i due accessori già dotati di pile all’interno della storica scatola in legno realizzata a mano e loggata MD. E non è tutto, perché l’azienda aggiungerà in confezione anche un ulteriore pack di pile (2 pezzi, modello litio CR 2032) in omaggio.
Tra le caratteristiche principali della nuova fascia cardio ANT+ MD quella di essere compatibile con la tecnologia wireless BLUETOOTH® 5.0, ma soprattutto dotata di un sensore che si potrà utilizzare per future implementazioni di studi fisiologici durante l’allenamento indoor: “Vogliamo alzare ancora di più l’asticella verso la specificità e scientificità della nostra metodologia di allenamento personalizzato – ha detto il CEO MD Marco Sbragi – collezionando dati personali dell’utente/atleta (trattati secondo le norme GDPR vigenti) volti a favorire i nostri studi di ricerca e sperimentazione su nuovi protocolli di allenamento.”
Sono diverse le pubblicazioni scientifiche che dimostrano – nonostante siano necessari ulteriori studi – che l’allenamento a digiuno di tipo aerobico (quello effettuato al di sotto dell’80% della frequenza cardiaca massima) migliori gli adattamenti indotti dall’esercizio fisico a livello metabolico e favorisca il metabolismo dei grassi come combustibile. Ma come bisogna affrontare un allenamento indoor a digiuno, per esempio, sul JARVIS MagneticDays? E cosa mangiare a colazione dopo la sessione di allenamento indoor? Prima di rispondere a queste domande, partiamo dal presupposto che l’allenamento sui rulli, troppo spesso, viene visto da molti come l’ultima spiaggia dove rifugiarsi per tenersi in forma o addirittura allenarsi. E, come tale, anche la parte relativa a come alimentarsi correttamente viene completamente tralasciata.
Anche se la letteratura scientifica è abbastanza povera al riguardo, quello sui cui però è concorde, è che il dispendio energetico durante una sessione di allenamento indoor non deve essere sottovalutato. E questo è ancor più vero se l’allenamento viene eseguito sui rulli per bici MagneticDays – che associati alla metodologia di allenamento personalizzato HTT – permettono di lavorare su parametri fondamentali quali Watt, Newton ed RPM. Proprio per questo, gli allenamenti MagneticDays non superano per scelta i 60 minuti. Nel caso di professionisti e/o amatori di medio e buon livello, la durata di questo tipo di allenamenti può arrivare al massimo fino a 90 minuti, tempistica confermata da una serie studi scientifici pubblicati nel 2013 e 2014.
Photo Courtesy: www.hlmphoto.it
Gli allenamenti autogestiti MagneticDays nell’allenamento indoor a digiuno
Fatte queste dovute premesse, diventa chiaro come un allenamento a digiuno della tipologia HTT sviluppi un livello di intensità elevato, ben sopra la soglia aerobica, tale da essere sconsigliato in una sessione mattutina. Ma c’è un però. Perché tra i protocolli di allenamento sviluppati dal team di Coach MagneticDays figurano gli allenamenti autogestiti, ovvero “scheletri” costituiti da una struttura madre che si adatta ogni volta sulla base dei valori di Watt ed RPM in soglia impostati dall’atleta nel proprio profilo della App MD WiFi.
Gli allenamenti autogestiti – che si svolgono in completa autonomia senza il supporto e l’osservazione di un Coach ufficiale MD – hanno la stessa struttura (ovvero sono tutti diversi tra loro) ma differente livello di intensità in base ai valori impostati dall’atleta. Considerando poi che la letteratura scientifica dimostri ampiamente come eseguire sempre allenamenti ad alta intensità possa provocare stanchezza cronica, sottoponendo il fisico a potenziali malanni stagionali (che visto il periodo sarebbe meglio evitare), diventa ancora più facile potersi allenare a digiuno utilizzando gli allenamenti autogestiti e inserendo valori di Watt ed RPM pari al 40% in meno di quelli in soglia. Questa opzione permette all’atleta di rimanere sempre nella zona aerobica e sfruttare l’allenamento a digiuno per stimolare i grassi come combustibile.
Allenamento indoor a digiuno: cosa mangiare a colazione?
Fatte queste dovute premesse, abbiamo chiesto alla Dr.ssa Annalisa Faè – farmacista e consulente nutrizionale Pro Action – cosa mangiare a colazione dopo aver svolto una sessione di allenamento indoor a digiuno sui rulli per bici MagneticDays. Ecco cosa ci ha raccontato: “Sicuramente prima di iniziare un allenamento a digiuno sarebbe consigliabile idratarsi. Respirando, perdiamo all’incirca 200 ml di liquidi a notte, con le tante variabili collegate alla temperatura e all’umidità della stanza. Una tazza abbondante di tè verde con mezzo cucchiaino di miele, può fornirci l’energia per essere performanti, soprattutto in termini di concentrazione, con l’apporto di circa 30 kcal. Una volta eseguito l’allenamento – continua la Dr.ssa Faè – ci sono dei punti essenziali da tenere in considerazione:
- idratazione: bere a fine allenamento almeno altri 250 ml di liquidi (acqua con sali di magnesio e potassio);
- i carboidrati sono necessari (altrimenti non abbiamo “benzina” per sopperire agli impegni della giornata), dunque ricordiamoci che il cervello lavora con gli zuccheri; è vero che l’allenamento a digiuno a bassa intensità attiva il metabolismo dei grassi ma in minima parte consuma anche le nostre riserve di glicogeno che durante la notte sono state messe a disposizione per le funzioni vitali di base;
- i grassi “buoni”: frutta secca oleosa come noci, nocciole oppure frutta oleosa come l’avocado, ci forniscono grassi che danno sazietà e aiutano il mantenimento di un organismo elastico;
- l’assunzione di proteine è essenziale per evitare il catabolismo muscolare.
Ricordiamoci inoltre, che l’allenamento ha un effetto prolungato sul nostro organismo, perché attiva il cosiddetto EPOC (Excess Postexercise Oxygen Consumption), vale a dire il consumo di ossigeno nel post allenamento che si traduce in un alleato prezioso per il dimagrimento. E se l’obiettivo è proprio questo, è ancora più importante impostare la colazione post workout aumentando la quota proteica.”
Qualche esempio di cosa mangiare a colazione dopo un allenamento a digiuno sui rulli per bici MagneticDays
Dopo aver compreso meglio anche gli aspetti legati all’alimentazione, la Dr..ssa Annalisa Faè ci fornisce qualche esempio di cosa mangiare a colazione (e in modo bilanciato) dopo un allenamento a digiuno sui rulli per bici MagneticDays:
- 2 fette di pane tostato integrale + 1 cucchiaino di burro di arachidi o di mandorle + 1 mela a fettine;
- 125 g di yogurt greco + frutti rossi (mirtilli, lamponi, more) con aggiunta di 15 mandorle;
- 2 fette di pane tostato integrale + 2 uova alla coque + mezzo avocado;
- 300 ml di smoothie (frullato a base di frutta o verdura che ha la caratteristica di essere cremosa, spumosa e soprattutto freddissima) con frutta fresca di stagione o frutti rossi + 125 ml di latte vegetale + 2 misurini di proteine in polvere oppure 2 cucchiai di fiocchi di avena lasciati a bagno la notte precedente (usare anche l’acqua di ammollo);
- budino di chia (1 cucchiaio di chia + 200 ml di yogurt liquido proteico + frutti rossi): in un contenitore si versa lo yogurt liquido, si aggiunge la chia e si lascia in frigo tutta la notte.
“Una colazione bilanciata nei nutrienti permette di arrivare al pasto mantenendo sotto controllo la fame – conclude Annalisa Faè – complice uno spuntino a metà mattina che è sempre consigliabile, specie se a base di frutta fresca o di frutta secca oleosa e una fonte proteica magra.”
Tra le tante novità introdotte da MagneticDays all’interno della dashboard personale, c’è anche quella di permettere all’utente la scrittura di un allenamento indoor da eseguire sui rulli smart JARVIS, abilitando parzialmente le opzioni di scrittura allenamenti, un vantaggio che solo MagneticDays, ad oggi, è in grado di offrire. Dopo tante richieste arrivate in questi mesi, vogliamo raccontarvi qualcosa in più sulla scrittura allenamenti MagneticDays, entrando un po’ di più nel vivo su come poter costruire da soli le proprie tabelle di allenamento indoor e trasformare un semplice allenamento di ciclismo indoor sui rulli smart in una esperienza unica nel suo genere.
La metodologia HTT per un allenamento di ciclismo indoor sui rulli smart
E’ ormai innegabile che la metodologia HTT sviluppata da MagneticDays permetta di svolgere un allenamento indoor personalizzato per ogni esigenza. Essa, infatti, è l’unica a permettere al Coach MD di avere una fotografia reale e molto precisa delle caratteristiche e dei valori di ogni singolo utente/atleta che, nel frattempo, ha stabilito con il Coach un vero e proprio rapporto di amicizia. Perché se da una parte il Coach ha il compito di capire le esigenze dell’utente/atleta condividendone con lui paure, sogni e speranze, dall’altra c’è bisogno di affidarsi con fiducia nelle mani di una persona che rappresenta, con il suo lavoro e la sua professionalità, un valore aggiunto al prodotto. Nell’ottica di divulgazione che da sempre caratterizza il lavoro di MagneticDays, abbiamo voluto dare l’opportunità a tutti i nostri utenti di poter scrivere autonomamente i propri workout, utilizzando uno scheletro base di scrittura allenamenti che includesse alcune delle tante opzioni di scrittura a disposizione dei Coach MD. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Come scrivere una tabella di allenamento indoor sui rulli smart JARVIS
Dalla fine del 2018 è attiva, per tutti i clienti registrati sul nostro sito, la possibilità di scrivere la propria tabella di allenamento indoor sui rulli smart JARVIS, accedendo direttamente al proprio account MagneticDays e non più dal software, questo perché non sempre gli utenti hanno la possibilità di avere il loro pc con il software installato a portata di mano. Una volta entrati nel proprio profilo personale (user e pwd sono le stesse utilizzate per la App) e aver cliccato sul pulsante “Crea workout”, vi troverete davanti alla nuova interfaccia di scrittura, che potete vedere sotto.
Quante e quali sono le modalità di scrittura allenamenti fornita da MagneticDays?
Le modalità di scrittura allenamenti fornite da MagneticDays sono due: Allenamento Standard e Framework. Vediamo nel dettaglio cosa rappresentano:
- Allenamento Standard: è la funzione che permette la scrittura di allenamenti mediante l’inserimento di valori assoluti (esempio: 90 Watt, 50 Newton, 100 RPM);
- Framework (a pagamento): permette lo sblocco delle funzioni in dotazione ai Coach MD, permettendo la scrittura di allenamenti che includono valori % o OFFSET relativi alla propria soglia.
Scrittura di allenamenti in modalità “Allenamento Standard”
La scrittura di allenamenti in modalità “Allenamento Standard” – di cui è disponibile la [VIDEO INTRODUZIONE] – permette l’azione sui seguenti parametri:
- AUTO WATT – nello step di lavoro comandano i Watt, ovvero, si mantiene il wattaggio a prescindere dal ritmo [VIDEO TUTORIAL]
- AUTO NEWTON – l’atleta che utilizza l’opzione “Auto Newton” è colui che conosce già la propria pedalata e i Watt espressi, e vuole sviluppare il suo step di lavoro allenando in maniera specifica la forza [VIDEO TUTORIAL]
- PROGRESSIONE WATT – progressione classica di Watt da utilizzare, per esempio, in fase di riscaldamento, nelle parti centrali o come regressione di Watt in fase di defaticamento
- PROGRESSIONE RPM – progressione classica di RPM
- BPM – parametro che permette di scegliere la frequenza alla quale eseguire il singolo step di lavoro (la frequenza si adatterà al wattaggio corrispondente)*
- SLOPE – permette di scrivere un percorso in Km / pendenza
- FRENO FISSO – 30 posizioni di freno, da 1 a 30, dalla più leggera alla più pesante** [VIDEO TUTORIAL]
*da utilizzare per step di lavoro lunghi e permettere così l’adattamento fisiologico della frequenza cardiaca
**da utilizzare in sinergia con il cambio della propria bicicletta
Scrittura di allenamenti in modalità “Allenamento Framework”
La scrittura di allenamenti in modalità “Allenamento Framework” permette – dopo l’acquisto del relativo plug-in sul nostro shop – di eseguire i seguenti step:
- RITMI IDEALI – step di lavoro dove il wattaggio si calibra in base agli rpm impostati (cambiando gli rpm cambiano anche i watt)
- SPRINT – permette di effettuare una accelerazione (aumento di pedalate) mantenendo il freno in posizione fissa
- HIIT SPRINT – funzione SPRINT implementata per gli allenamenti HIIT (High Intensity Interval Training)
E sempre a proposito di plug-in e possibilità di scrittura, ecco tutta una serie di step che possono essere sbloccati acquistando il relativo plug-in sul nostro e-commerce:
- PROGRESSIONE NEWTON – progressione classica a comando newton
- PROGRESSIONE JOULE – progressione a lavoro costante (aumentando il wattaggio diminuisce il tempo dello step di lavoro)
- TEST PI – test potenza incrementale (test 1:6)
- TEST JOULE – test potenza incrementale a lavoro costanze
- STOP – funzione gestita dall’allenatore che riguarda lo step di recupero deve essere effettuato senza muovere le gambe; il timer del tempo continua a scorrere anche se l’utente non pedala perché questa fase è considerata anch’essa allenante
La pillola tecnica di ottobre del Coach MagneticDays Simone Buracchi, fa il punto su un esercizio particolare della metodologia di allenamento indoor personalizzato HTT, eseguito in due diverse modalità e con un unico obiettivo: COME GUADAGNARE WATT.
“Sappiamo bene che chi pedala ha come obiettivo quello di guadagnare Watt, e quindi, migliorare la propria performance. Nell’esercizio di oggi vediamo come l’allenamento indoor personalizzato della metodologia HTT sviluppata da MagneticDays possa aiutare l’atleta a migliorarsi dal punto di vista della potenza sviluppata. Nella prima progressione (cerchio giallo) il valore crescente è rappresentato dagli RPM (quindi la cadenza) mentre quello dei Newton (ovvero la forza sviluppata sui pedali) rimane fisso. Questo step andrà a lavorare in particolare sullo sforzo cardiaco/respiratorio e i Watt aumenteranno solo con l’apporto della cadenza. Tutto il contrario, invece, avviene nella seconda progressione (cerchio lilla) dove aumentano i Newton (e quindi i Watt) mentre rimangono costanti gli RPM. In questo modo andremo ad esaltare lo sforzo muscolare. Questa combinazione di progressioni, ripetuta per un tot di blocchi, permette all’atleta di guadagnare Watt nel medio-lungo periodo.”
La cornice riminese dell’Italian Bike Festival è stata l’occasione per presentare in anteprima le nuove colorazioni dei rulli per bici JARVIS, disponibili sul mercato dal prossimo ottobre: “La scelta di ampliare la nostra gamma colore – ha spiegato il CEO MD Marco Sbragi – non è frutto del caso, perché i colori dicono molto sull’identità di un’azienda e sui loro prodotti, accentuandone i punti di forza e le unicità. E la nostra storia ne è testimone. Ispirati dalle ultime tendenze del settore automobilistico, a cui facciamo riferimento, abbiamo voluto rinnovare la gamma cromatica dei nostri rulli per bici JARVIS, inserendo tre nuove tinte: Fumè, Silver, Twist (mix di entrambe le colorazioni). Questi nuovi colori, poi, si sposano perfettamente con quella che è la fase di lavorazione più importante legata proprio al colore, l’anodizzazione, processo elettrochimico che permette la formazione di uno strato protettivo di ossido sulla superficie del metallo per proteggerlo dalla corrosione.”
Parliamoci chiaro: questo contenuto non ha un valore scientifico ma è il frutto del continuo scambio di opinioni (o brainstorming per usare un termine più aziendale) che avviene tra i Coach MagneticDays, persone con esperienze ed idee individuali sull’allenamento indoor. Da uno di questi confronti è nata la curiosità se un atleta potesse sostenere ripetutamente uno sforzo massimale all’interno di una sessione di test incrementale.
Una sfida a cui molti atleti sono sottoposti durante le gare, infatti, è quella di esprimere più volte la prestazione massima, magari avendo a disposizione solo pochi minuti per recuperare tra una ripetizione e l’altra. La potenza espressa in questi momenti generalmente è massimale. Ma erogare la massima potenza per pochi secondi, più volte, si chiama repeated sprint stability, descritta in letteratura scientifica come la capacità di un atleta di sostenere uno sforzo massimale più volte nel tempo con recuperi incompleti. Dunque, la nostra domanda è stata: “Un atleta è in grado di ripetere 3 volte un test incrementale massimale con un recupero attivo di 3 minuti?”
Spesso sono gli atleti a chiederci le cose più strane. Stavolta, però, questa curiosità è nata proprio dal dibattito interno tra noi Coach (il confronto è alla base del nostro lavoro): c’è chi sosteneva che eseguendo tre volte il test non si arrivasse alla stessa intensità, e chi invece che la potenza finale espressa fosse sempre la stessa. “Ipoteticamente – ci dicevamo – se è stato dato tutto nel primo test, nel secondo dovrebbe subentrare la stanchezza, un calo del glicogeno e un leggero stato di disidratazione, nonché la deriva cardiaca. Sempre ipoteticamente, il secondo test dovrebbe vedere espressa una potenza minore a discapito di una frequenza cardiaca uguale, mentre il terzo dovrebbe esprimere una frequenza cardiaca alta e una potenza di molto inferiore al primo test.”
Il dibattito si è così allargato, ma nessuno di noi aveva mai provato a verificare nel concreto cosa potesse accadere, anche perché non esistono ancora dati certi in letteratura scientifica che possano supportarci, dunque, non potevamo sapere da che parte pendesse la ragione. Così, grazie alle infinite possibilità offerte dai rulli per bici JARVIS, abbiamo deciso di far sostenere ripetutamente a qualche atleta uno sforzo massimale all’interno di una sessione di test incrementale, costruendo un allenamento al cui interno ci fossero tre test incrementali da 1 watt ogni 6 secondi. Per soddisfare la nostra curiosità, ma anche per capire davanti a che tipo di situazione potessimo trovarci, abbiamo coinvolto 10 persone, di cui 7 hanno concluso il triplo test, mentre solo in 3 si sono fermati al secondo. Ripetiamo che questo non è uno studio scientifico, ma una semplice e pura curiosità che abbiamo voluto tradurre nella pratica.
Sforzo Massimale e Test Incrementale: analisi dei dati
Per capire se poteva essere possibile sostenere uno sforzo massimale ripetuto 3 volte all’interno di un allenamento indoor sui rulli, abbiamo cercato di effettuare un’analisi dei dati il più precisa possibile. Nel grafico seguente possiamo vedere le varie fasi di esecuzione del test incrementale: riscaldamento, test 1:6 e recupero di 3 minuti, tutto ripetuto fino al completamento dei tre test e al defaticamento finale.
Nel secondo grafico notiamo invece che la frequenza cardiaca è salita allo stesso valore in tutti i test. Questo indica che gli atleti coinvolti hanno sempre dato il massimo. Inoltre, questi dati sono stati confrontati con i test precedentemente effettuati, rilevando le medesime caratteristiche di soglia cardiaca.
Anche il comportamento della cadenza è simile in tutti e tre i grafici, dunque possiamo affermare che i vari test incrementali sono stati eseguiti nello stesso modo (sempre riferendoci ai test precedenti).
Quali dati abbiamo ottenuto? Nella tabella seguente abbiamo riportato i valori massimi e di soglia dei sette atleti che hanno concluso il triplo test. Senza fare troppa statistica, possiamo notare che i valori massimali e i valori di soglia sono simili nelle tre prove (1 TEST, 2 TEST, 3 TEST). La differenza maggiore tra queste tre prove è dell’11%, con una differenza media del 4% tra i valori massimi e i valori di soglia.
Come possiamo utilizzare questi dati? Intanto abbiamo messo un primo punto, sfatando l’idea che ci siano differenze di potenza nelle tre prove, in particolare che la terza o la seconda siano inferiori alla prima. Non conosciamo i motivi per cui si riesca a ottenere sempre lo stesso risultato, ma sarà un’indagine da approfondire successivamente.
Facciamo un’autocritica costruttiva? Sicuramente questi esperimenti non hanno rigore scientifico e tanto meno statistico, inoltre, sono state coinvolte persone ben allenate. Bisognerebbe provare con un gruppo più ampio, standardizzare ulteriormente il riscaldamento, partire dalla stessa potenza per tutti e selezionare atleti con diverse capacità di soglia, per capire se chi è poco allenato manifesta lo stesso comportamento (così come si è notato nei tre atleti che hanno interrotto volontariamente l’esperimento al secondo test).
Quali riflessioni possiamo fare? La prima riflessione è che è proprio dal nostro confronto interno che nasce lo stimolo per sperimentare nel concreto situazioni reali che possono accadere in outdoor. La seconda riflessione è che noi Coach MD non diamo mai per scontato che una nostra idea sia necessariamente giusta; anzi, sperimentiamo continuamente sia nuove metodiche di allenamento che nuovi metodi di testare gli atleti, perchè un allenamento indoor con i rulli per bici JARVIS – sviluppato con la nostra metodologia di allenamento personalizzato – ci permette di lavorare come dei piccoli artigiani in un laboratorio, con l’obiettivo di trovare sempre nuove soluzioni efficaci per gli atleti e per il conseguimento dei loro obiettivi nel pieno rispetto della letteratura scientifica.
Quale obiettivo ottenere? L’obiettivo di ogni allenatore e atleta è quello di capire se gli allenamenti proposti contribuiscano ad un reale miglioramento della performance, intesa nel senso più ampio del termine. Per questo, se vuoi far parte di un gruppo di sperimentazione di nuove metodiche di allenamento, puoi scrivermi una mail a [email protected]!
Con il mese di settembre ritornano e pillole tecniche del Coach MagneticDays Simone Buracchi, che oggi fa il punto su un altro tra gli esercizi della metodologia di allenamento personalizzato HTT: PROGRESSIONI WATT INTORNO ALLA SOGLIA.
“Il lavoro di oggi è composto da 4 progressioni watt intorno al valore di soglia partendo dall’80% e arrivando al 105%, con un incremento pari a 1 watt ogni 3 secondi in ogni progressione. Quello che cambia, però, è la modalità di esecuzione. Nella prima progressione (cerchio giallo) la cadenza è scelta dall’atleta. Nella seconda, invece, la cadenza aumenta con il wattaggio in base ai ritmi ideali (cerchio viola). La terza progressione (cerchio rosso), viene eseguita su base di forza, utilizzando cioè sempre una cadenza inferiore di 10 RPM rispetto a quella ideale dell’atleta. La quarta progressione (cerchio azzurro) viene eseguita in agilità, ad una cadenza più elevata di quella ideale dell’atleta. L’obiettivo di queste progressioni è duplice: da un lato si vanno a stimolare zone cardiache “sensibili” al miglioramento della gittata cardiaca, dall’altro invece, si utilizzano modalità che vanno ad esaltare forza e consumo di ossigeno.”
Con il Coach MagneticDays Simone Buracchi approfondiamo un altro tra gli esercizi fondamentali della metodologia di allenamento personalizzato HTT: LAVORO A COMANDO NEWTON SENZA RECUPERO.
“Il lavoro di oggi riguarda due cicli uguali a comando Newton (cerchio giallo) eseguiti senza recupero con l’obiettivo di raggiungere ogni volta i watt desiderati. In ogni ciclo l’atleta impiega la stessa cadenza (RPM di soglia dell’atleta) ma valori diversi di Newton, ovvero della forza applicata ai pedali: prima con OFFSET pari a -5 (rispetto ai Newton di soglia), poi -3 e infine 0, ovvero in soglia (cerchio rosa). Giocare con i Newton e coi tempi di esposizione allo sforzo, ci permette di ottenere i Watt desiderati recuperando solo parzialmente gli stimoli muscolari. L’obiettivo del lavoro, infatti, è di imparare a vincere le forze resistenti che via via si fanno più importanti.”