Tommaso Paolini è un ex Professore universitario che in seguito ad un brutto incidente è riuscito a riprendere l’attività fisica grazie all’allenamento sui rulli JARVIS. Lo abbiamo incontrato nella sua casa di Sulmona e ci siamo fatti raccontare la sua rinascita ed il suo grande sogno, quello di poter tornare presto in sella alla sua bicicletta.
Chi è Tommaso Paolini
Tommaso Paolini, fino al 2016 docente di Economia del Turismo all’Università degli Studi dell’Aquila e Coordinatore Scientifico del Rapporto sul Turismo Natura (in collaborazione con Univaq, ISTAT ed ENIT), è sempre stato una persona molto conosciuta in città, sia per la stima nei confronti della sua attività didattica che per la grande passione legata alle due ruote, essendo anche autore di libri sul cicloturismo e sulla sua importanza per la valorizzazione dell’ambiente e di un turismo “a costo zero”. Abruzzese doc, forte, gentile, innamorato del suo territorio e delle sue tante bellezze, Tommaso ha un passato sportivo di livello, podistico per la precisione. Al via di gare importanti come la 100 km del Passatore, ha girato il mondo per partecipare alle grandi maratone come New York e Vienna per esempio, senza dimenticare quelle “in casa” come Firenze e Roma. Tutto questo fino al 2010 quando, proprio a New York, mentre correva sul Qeensboro Bridge (East River) – il primo punto d’ingresso a Manhattan della gara – si dovette fermare per un ispessimento patologico al tendine d’Achille. Fu quello un campanello d’allarme.
Dalla corsa al ciclismo
La corsa – chi la pratica conosce bene le sensazioni – è un qualcosa che quando ti prende non ti lascia più. Così – racconta Tommaso – una volta rientrato in Italia, il medico della Runners Sulmona mi consigliò di cambiare sport per qualche mese, con l’obiettivo di mantenere il tono muscolare. Potevo scegliere tra nuoto o ciclismo. Scesi il ciclismo. Quel periodo sofferto non mi è ancora passato e ogni tanto lo avverto ancora come se fosse la prima volta. Rivivo quei momenti, rifletto sulle circostanze e ricordo le persone: il medico che mi consiglia, il mio allenatore che mi rincuora e tutti gli altri runner che mi sostengono. Odo le loro voci, ricordo cosa dicevano e i luoghi che frequentavo. Tutti questi ricordi, così lontani eppure così vicini, riaffiorano alla mente come mosche che, pur se scacciate perché moleste, tornano poi a posarsi sul viso, sulle braccia e sulle mani.
Come hai conosciuto il sistema di allenamento indoor MagneticDays?
Non avevo una bicicletta, per cui dovetti comprarla. Andai in un negozio proprio vicino a casa mia. Le biciclette erano tante, alcune appese ai muri e altre erano allineate l’una accanto all’altra. Ne scelsi una di colore bianco che mi piaceva di più rispetto alle altre. La pagai 1100 €. Una cifra enorme secondo le mie conoscenze di allora. A quella bici ne sono seguite altre due con prezzi notevolmente superiori. Si, perché quello che doveva essere uno sport alternativo per curare il tendine infiammato, è diventato poi il mio sport preferito. Ho pedalato in media 17000 chilometri l’anno facendo giri bellissimi che poi descrivevo nella rubrica Pedalando de La Repubblica, fino a quando, il 4 giugno 2017, un tremendo incidente ha posto fine a questa mia nuova passione. Succede tutto in una frazione di secondo: una donna adulta al volante di un’utilitaria non rispetta uno stop, mi prende in pieno e forte insieme alla mia Colnago C 60. Rimango morto per 4 ore. Poi però la mia fortissima fibra reagisce e, dopo diverse operazioni, sofferenze inenarrabili, due protesi al titanio alla spalla destra e 92 giorni di ospedale, riesco a tornare in piedi. Ancora oggi i medici dicono che sono un miracolo vivente. Io invece dico solo che sono un biker sfortunato e quelle sensazioni negative che ho provato quando sono passato dalla corsa alla bicicletta le sto vivendo di nuovo, con più forte intensità oggi che non posso inforcare la mia bicicletta a causa dell’incidente che ho subito! Per fortuna però che esiste il sistema di allenamento sui rulli JARVIS di MagneticDays che Eugenio Capodacqua, giornalista de La Repubblica, mi ha fatto conoscere!
Qual era il tuo modo di pedalare prima di approcciarti all’allenamento con i rulli Jarvis?
Prima di scoprire l’allenamento sui rulli JARVIS mi allenavo su dei classici rulli su cui montavo la mia Masciarelli, ma le sensazioni che avevo erano lontane da quelle che si provavano andando in bicicletta. Adesso è tutta un’altra cosa. Forse è anche meglio della bici su strada perché si può pedalare anche quando piove e di sera, a qualsiasi ora e con qualsiasi tempo. Io ci salgo almeno una volta al giorno e sono estremamente soddisfatto dei percorsi che il mio Coach Luca Bianchini prepara “su misura” per me. Vedo in tempo reale le mie performance sul sito MagneticDays in modo da valutare tutti i miglioramenti, riesco a capire l’andamento di Watt, Newton, RPM e tanti altri parametri utili a chi si allena indoor. Ho raggiunto una forma invidiabile – se si considera quello che mi è capitato – e spero sinceramente che, in un giorno non troppo lontano, possa di nuovo salire in sella alla mia bici. Sarà raggiungere un traguardo meraviglioso in cima alla salita.. e lo sarà stato anche grazie al sistema di allenamento indoor MD!
Il parere tecnico del Coach MD Luca Bianchini
A fine luglio 2018 ho conosciuto Tommaso e c’è stata subito una grande stima. Mi ha raccontato delle sue vicissitudini podistiche e ciclistiche e, quando mi ha informato dell’acquisto del JARVIS, la prima cosa che ho fatto è stata capire quale fosse il suo potenziale attraverso un semplice test incrementale per individuare la potenza massima e l’analisi della curva della frequenza cardiaca per identificare la soglia anaerobica. Con un test di questo si possono identificare numerose informazioni e, se eseguito regolarmente, monitorare le modifiche dello stato di forma. Fatte le dovute considerazioni metodologiche e considerate le primavere di Tommaso, ho iniziato con un allenamento sui rulli orientato alla ripresa e alla familiarizzazione con la pedalata. Dopo un ciclo di 6 allenamenti, ancora un nuovo test. Lo stupore nel vedere i parametri aumentare del 10% in così poco tempo mi hanno fatto subito capire che il suo cuore e la sua fibra fossero davvero forti, e le sue gambe pronte a sfruttare tutte le potenzialità degli allenamenti. In poche sessioni lo stato di forma e la soglia sono migliorati ulteriormente. La memoria muscolare raramente dimentica. Così ho alzato nuovamente l’asticella per testare anche lo spirito dell’uomo che ha dovuto superare numerose difficoltà. Allenamenti sui rulli fuori soglia e di recupero alternati per “ritrovare la gamba”. In tre mesi siamo passati da 140 a 170 Watt di soglia (un incremento del 17%) ottenuti con costanza, sudore e passione. Credo davvero che nella primavera 2019 Tommaso possa andare a farsi un bel giro in bici godendosi il panorama del suo Abruzzo, lasciando dietro gli amici e togliendosi molte soddisfazioni.
Il Vigile del Fuoco con una passione smisurata per la bicicletta
Questa è la storia di un giovane Vigile del Fuoco, Dario Perilli, con una smisurata passione per la bicicletta tramandatagli dalla famiglia. Dario nasce a Roma 35 anni fa e, per motivi professionali prima e sentimentali poi, si trasferisce a Castiglion Fiorentino (Arezzo) senza mai però trascurare quella passione di muovere i pedali sia per stare bene fisicamente che per scoprire strade e paesaggi dove solo la bicicletta ti può portare. E poi c’è la Toscana, una Regione pensata per il mondo delle due ruote che in lungo e in largo accoglie sulle sue strade tutte le emozioni e i sogni delle migliaia di appassionati della bici che si sentono come se fossero a casa.
Dall’incontro con Eugenio Capodacqua di Repubblica all’allenamento in caserma
Poi un giorno succede che Dario si trova a parlare con il giornalista di Repubblica Eugenio Capodacqua (uno dei primissimi sostenitori di MagneticDays) di programmi di allenamento e di una nuova ed innovativa metodologia. Dario è un tipo curioso, e così comincia ad informarsi in merito rimanendo sempre un po’ scettico e pensando dentro di se che tanto, alla fine, si tratta sempre e solo di classicissimi “rulli per bici”. Ma quando il fato decide di metterci lo zampino, le cose cominciano ad essere più chiare. Nell’autunno del 2017, sfogliando Bicisport (la rivista più autorevole del ciclismo italiano), Dario si trova a leggere di MagneticDays tra una pagina ed un’altra e da lì è un attimo. “C’era un indirizzo non lontano da casa mia e che fai – ci dice – non chiami?”
A questo punto entra in ballo Marco Covani, funzionario e Presidente del Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco di Arezzo, che contatta il titolare di MagneticDays (suo grande amico) per valutare la possibilità di inserire il JARVIS in caserma.
“L’utilizzo che faccio del MagneticDays – racconta Dario – è subordinato agli impegni lavorativi e familiari, ma non meno di un paio di sedute settimanali. Durante la preparazione invernale l’ho utilizzato anche la sera dopo aver fatto un bel lavoro fondo su strada la mattina, con l’obiettivo di migliorare la risposta delle gambe con un’ora di lavoro intensivo e specifico.“
Pensavo fossero solo dei comuni “rulli per bici..”
Dario è anche un atleta ambizioso. Per un soffio non vince il Campionato Italiano dei VV.F. a Teramo, lo scorso settembre, accontentandosi (si fa per dire) solo del 2° posto. La voglia di rivalsa lo spinge a venire a Foiano della Chiana per “fare da cavia” e provare il test incrementale sul JARVIS MagneticDays. “Quel pomeriggio, alla fine del test – racconta Dario – dovetti ricredermi sulla definizione rulli per bici e, supportato da Simone Buracchi, Responsabile dei Coach MD, ho cominciato ad allenarmi con la Metodologia HTT.“
“I miglioramenti – continua Dario – sono sostanziali. Riesco a fare sempre almeno un paio di sedute settimanali senza rinunciare alle uscite su strada. E non è vero che allenarsi indoor sia per forza legato al meteo. Chi lo ha detto? La qualità non conosce tempo e con il MagneticDays si fa qualità.”